Selvaggia Lucarelli condannata, "diffamato Foti": quanto deve pagare
“Guilty”, direbbero in una serie tv crime americana, ma, visto che siamo in Italia, diremo semplicemente che Selvaggia Lucarelli è stato condannata dal Tribunale Civile di Torino a risarcire un danno di 16mila euro per diffamazione. Aveva scritto un post contro lo psicoterapeuta Claudio Foti che, secondo l’Agi che riporta le parole della Giudice Raffaella Bosco, lo avevano associato “alla tragica e terribile vicenda giudiziaria di un caso di abuso sessuale su un minore nella provincia di Cagliari. Cosa che comportò il successivo suicidio di Agnese Usai, indagata per abuso”.
È una vicenda che risale al 27 luglio 2019 e, come riporta anche il Corsera, Foti è stato rappresentato e descritto come un "ideatore di un metodo, supponendo l'esistenza di metodo di cui una rete di psicologi, tra cui la psicologa di Cagliari, sarebbero stati seguaci".
Sempre la Lucarelli aveva scritto che "un tratto di penna che unisce in tutta Italia tante storie di accuse false e assurde o zoppicanti di minori e che riconducono con impressionante frequenza a Claudio Foti e ai seguaci del metodo che arriva anche lì, in Sardegna, e disegna un nuovo intreccio oltre che il destino di Agnese".
Questo passaggio, secondo la giudice, costituisce diffamazione. Lo stesso Foti, a gennaio, aveva dichiarato: "Essere accostato moralmente al suicidio di persone indagate e imputate è stato terribile. Da psicologo posso dire che accuse di questo tipo possono portare le persone a gesti estremi perché toccano nel profondo l'umanità, la dignità, il nostro senso morale".
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Secondo quanto rivela, invece, il Messaggero, la richiesta nei confronti della Lucarelli era un risarcimento di 320mila euro, cui si sarebbero dovute aggiungere le somme chieste ai quotidiani, per un totale di 460mila euro. L’avvocato di Foti, Luca Bauccio, aveva commentato così: "Prima di scrivere certe cose bisognerebbe pensarci su. E magari conoscere più a fondo i processi di cui ci si vuole occupare. Articoli come quelli incitano all'odio, alle gogne sui social, ai comportamenti incivili, e finiscono per distruggere le vite degli altri".