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Salvini ed Elon Musk, lo scambio di messaggi: uno strepitoso "vaffa" all'Europa

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«Né il momento dell’invio, né il linguaggio utilizzato sono stati coordinati, né concordati con la presidenza della Commissione». La Commissione Ue, per bocca della sua portavoce Arianna Podestà, sconfessa Thierry Breton. Il commissionario per il mercato interno uscente poco prima della conversazione, su X, tra Elon Musk e Donald Trump, aveva inviato una lettera al numero uno del social network mettendolo in guardia dai rischi di una possibile diffusione di «contenuti illegali», con tanto di avvertimento su possibili azioni da parte di Bruxelles usando il grimaldello del Digital Service Act.

Una lettera che ha provocato una dura risposta sia da parte di Musk - con un linguaggio colorito che di Trump. L’ex presidente, in particolare, ha denunciato le interferenze di Bruxelles: «Dovrebbe farsi i fatti propri. Solo nell’America di Biden e Harris una organizzazione straniera non democratica può permettersi di dire a questo Paese che cosa fare».

 

 

Ieri a Musk e Trump è arrivata la solidarietà del vicepremier Matteo Salvini. «Basta con norme assurde che soffocano la democrazia, viva la libertà di pensiero! Noi la difendiamo sempre, Elon Musk hai tutto il nostro supporto, vai avanti!», ha scritto il leader della Lega su X, ringraziato dallo stesso proprietario del social con un tweet. Contro Breton anche Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo per il quale «la lettera del Commissario che minaccia Elon Musk a poche ore dalla sua diretta con Donald Trump è una vergogna assoluta. Siamo alla censura preventiva, alla polizia del pensiero, alla repressione orwelliana. Una roba da Maduro, altro che “valori europei” e “stato di diritto”».

 

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