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Antonio Scurati, attacco al veleno: "La destra vuole cancellare le sue colpe"
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Toh chi si rivede: Antonio Scurati. In un'intervista a Repubblica l'autore di "M." non perde l'occasione dopo le polemiche sul "2 Agosto" per attaccare il governo e le destre. Ed ecco che puntuale arriva il veleno: "La destra dopo aver conquistato il potere aveva davanti a sé due strade. La prima era un processo pubblico di revisione della propria storia politica, recidendo un legame con il passato neofascista. È quello che la democrazia richiede a chi si propone come nuova classe dirigente alla guida di un Paese. La seconda strada era quella di riscrivere la storia occultando le proprie colpe. E mi pare che è quello che sta accadendo. I fatti di queste ultime ore lo dimostrano ampiamente".
Ma non finisce qui. Scurati è un fiume in piena e sempre su repubblica aggiunge: "Stanno sistematicamente cercando di cancellare la violenza dalla storia del fascismo e dell’eversione neofascista. Violenza omicida e stragista che è parte integrante, connaturata proprio all’essenza di quei movimenti. In questo modo portano avanti un’operazione menzognera, offensiva per la memoria delle vittime di quella violenza. E ogni volta che questo succede, e purtroppo succede spesso, dichiarano implicitamente la loro complicità con quella storia che proprio non riescono a rinnegare".
Infine l'affondo più pesante che farà certamente discutere: "La destra ha un passato ingombrante? Anzitutto dovrebbe avere voglia di liberarsene. E quindi, con coraggio, dovrebbe prima riconoscerlo per poi, finalmente, estirpare quelle radici. Mi pare che non faccia né l’uno né l’altro. Non ci riesce proprio. Probabilmente perché i leader di quell’area politica sentono di provenire da quella storia. La rivendicano. Anche per questo cercano di emendarla, quasi di purificarla arrivando addirittura a negare la matrice neofascista della strage di Bologna, le sentenze dei giudici, l’evidenza dei fatti. Perché per molti esponenti di quel partito è ancora valido il motto missino di Almirante: “Non rinnegare non restaurare”. E tutto questo è sconcertante".
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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