Laura Boldrini, surreale lezione di boxe alla Carini: "Magari, se non si fosse ritirata..."
Il processo al regolamento Cio che ha permesso alla pugile intersex algerina Imane Khelif di gareggiare ai Giochi di Parigi 2024 diventa, all'improvviso, un processo alla sua sfidante italiana Angela Carini. La colpa della 26enne napoletana? Essersi ritirata dopo meno di 50 secondi, travolta dal dolore fisico per un paio di colpi presi e forse anche per un senso di ingiustizia percepito per l'accoppiamento del sorteggio.
La Khelif ha il cromosoma XY, ma secondo Laura Boldrini, ospite in studio di L'aria che tira su La7, la verità potrebbe essere un'altra: "Magari ha la sindrome di Morris, io non lo so se è il caso. Chi l'ha detto?". "L'ha detto la federazione internazionale di boxe...", le fanno notare. "Non è una fonte così autorevole, il presidente della federazione è un personaggio molto controverso e su questo c'è una letteratura, diciamo...", glissa la deputata del Pd.
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"Io so che ci sono delle autorità regolatorie per le Olimpiadi e io a questo mi attesto - prosegue nel suo ragionamento la Boldrini -. Questa donna è intersex, c'è la scienza che stabilisce criteri e se la valutazione scientifica del Comitato io non ho nulla da obiettare".
"Ma è giusto - le domanda il conduttore Francesco Magnani - che in nome della inclusività si metta a rischio un confronto sportivo che dovrebbe essere giocato alla pari?". "Ma come fa lei a escludere una donna? La Khelif - si accalora la Boldrini - ha perso molti incontri, non ha sempre vinto. Su 14 ne ha vinti 9 e persi 5, non è imbattibile".
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Quindi la lezione di boxe alla Carini: "Essersi ritirata immediatamente da parte della pugile italiana... magari ce l'avrebbe fatta, come altre sue colleghe che ce l'hanno fatta. Perché doveva essere esclusa se è donna? Chi può prendersi questo diritto se non criteri oggettivi? E se quei criteri di oggettività sono stati rispettati come si può proseguire questa polemica, inutile e dannosa, se non per discriminare una comunità?".
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