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L'Aria che tira, la sparata di Dacia Maraini: "Destra autoritaria, desiderio di controllo"

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"C'è un tentativo di controllare la libertà di stampa, ma per fortuna siamo un Paese libero": inizia così l'attacco di Dacia Maraini contro il governo di Giorgia Meloni. In collegamento con L'Aria che tira su La7, la scrittrice ha detto: "Tutte le persone che credono nell'autoritarismo e nella centralità piramidale dello Stato attribuiscono alla libera stampa qualcosa di eversivo, di contrario, di offensivo. Quando la libertà di parola diventa offensiva, lì nasce un desiderio di controllare e di regolare la stampa. Questo tentativo c'è, non c'è dubbio, perché la destra è sempre stata così, tende a essere autoritaria". Infine si è spinta addirittura a parlare di "differenza tra totalitarismo e democrazia, c'è chi crede che il mondo vada meglio se dominato in maniera verticale da un'unica autorità e c'è chi crede invece nella democrazia, che è più complessa e contraddittoria perché comprende vari punti di vista. Io sinceramente credo che la democrazia sia migliore".

Guarda qui l'intervento di Dacia Maraini a L'Aria che tira

Il riferimento della Maraini è alla Relazione annuale sullo stato di diritto dell'Unione europea. Proprio per questo nella giornata di ieri, domenica 28 luglio, la premier ha scritto una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: "Qualche giorno fa, come accade ogni anno dal 2020, la Commissione europea ha pubblicato la Relazione annuale sullo stato di diritto dell'Unione europea. Si tratta di un esercizio periodico, svolto in costante dialogo con i 27 Stati membri, sostenuto e incoraggiato dal Governo italiano in quanto strumento utile a monitorare il rispetto dei principi e dei valori fondanti della Ue". E ancora: "Ebbene, anche quest'anno le raccomandazioni finali nei confronti dell'Italia non si discostano particolarmente da quelle degli anni precedenti, tuttavia per la prima volta il contenuto di questo documento è stato distorto a uso politico da alcuni nel tentativo di attaccare il Governo italiano. Qualcuno si è spinto perfino a sostenere che in Italia sarebbe a rischio lo stato di diritto, in particolare con riferimento alla libertà di informazione e al servizio pubblico radiotelevisivo. Si tratta di attacchi maldestri e pretestuosi che possono avere presa solo nel desolante contesto di ricorrente utilizzo di fake news che sempre più inquina il dibattito in Europa. Dispiace che neppure la Relazione della Commissione sullo stato di diritto e in particolare sulla libertà di informazione sul servizio pubblico radiotelevisivo sia stata risparmiata dai professionisti della disinformazione e della mistificazione".

 

 

 

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