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Marina Berlusconi risponde a Repubblica: "Fino all'ultimo centesimo. E non mi risulta essere reato"

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"Fininvest è un gruppo solido e sano: ha saputo rinnovarsi e continua a macinare utili e a crescere, sia in Italia sia all'estero. Continuiamo a dare lavoro a svariate migliaia di persone, a versare ogni anno milioni di imposte nelle casse dello Stato (quasi 7 miliardi negli ultimi 30 anni) e, mi preme sottolinearlo, visto che era l'argomento centrale del vostro articolo, non c'è un singolo centesimo del nostro debito che non sia stato sempre ripagato al sistema bancario".

A scriverlo in una lettera indirizzata al quotidiano Repubblica è il presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Berlusconi, replicando all'articolo pubblicato dal giornale che riportava le conclusioni di un'indagine riguardante l'indebitamento del gruppo di comunicazione di suo padre, Silvio Berlusconi, all'epoca della sua discesa in campo in politica.

 

 

 

"Leggo con stupore - scrive la primogenita del Cavaliere indirizzandosi al direttore Maurizio Molinari - che il suo giornale continua a trovare di grande interesse discussioni e vicende che risalgono a più di trent'anni fa e che sono state già ampiamente analizzate, spiegate, sviscerate. Non sta certo a me giudicare quale sia stata l'evoluzione nel corso di questi trent'anni di quello che allora era il Gruppo Espresso. Quello che posso fare - anzi che voglio fare - è parlare di noi, parlare di Fininvest". 

 

 

 

"Del resto, e fino a prova contraria, tutte le aziende che vogliono crescere si indebitano. E non mi risulta che, almeno per il momento, questo sia un reato - evidenzia Marina Berlusconi -. Poi, dell'ennesima inutile perizia richiesta dalla Procura di Firenze si occuperanno i nostri avvocati. Le due quotazioni di Borsa che abbiamo realizzato all'inizio degli anni 90 e che hanno incontrato grande favore presso gli investitori, nulla c'entrano con l'ingresso in politica di mio padre, come nell'articolo si tenta di insinuare. Quelle aziende sono, oggi come allora, leader sul mercato azionario nei loro settori di riferimento. Tutti questi successi li dobbiamo al coraggio, alla visione e al genio imprenditoriale di Silvio Berlusconi, oltre che al lavoro appassionato di tutte le persone che nel corso degli anni hanno contribuito a rendere grande il gruppo Fininvest".

 

 

 

Questo, conclude, "potrà forse non piacere a coloro che, oggi come ieri, osservano la realtà con gli occhi deformati dall'ideologia. Dovranno farsene una ragione: noi continueremo su questa strada. Continueremo a lavorare, a credere e a investire nel futuro delle nostre aziende. Forse sarò ostinata, ma insisto nella mia convinzione che in un 'Paese normale', quello che da tempo molti auspicano possa essere l'Italia, la solidità di una grande impresa, che peraltro è protagonista di una importante crescita paneuropea mantenendo testa e cuore nel nostro Paese, debba e possa essere soltanto motivo di apprezzamento, di soddisfazione e di orgoglio".

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