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Stasera Italia, la vergogna di Parigi 2024. Senaldi: "Perché ci rideranno dietro"

Roberto Tortora
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Hanno fatto molto discutere le scelte del Comitato Olimpico Internazionale per la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. In particolare, la scelta di rappresentare l’inclusività e l’unione tra i popoli con un balletto sulla Senna che ai più ha ricordato la celebre opera di Leonardo Da Vinci, “L’Ultima Cena”, solo raffigurata in modo blasfemo e offensivo.

Tale è stata l’indignazione nel mondo che l’organizzazione di Parigi 2024 si è dovuta scusare con i rappresentanti di quelle religioni che hanno potuto subìre l’offesa. L’uomo che ha firmato la cerimonia, il creativo Thomas Jolly, ci ha tenuto a giustificarsi così: “Non mi sono ispirato all'Ultima Cena, era una festa con Dioniso, un rito pagano".

 

 

 

Di questo si discute a Stasera Italia, programma di Videonews che si occupa di cronaca e attualità, condotto su Rete4 da Sabrina Scampini. Ospite in studio c’è Pietro Senaldi, condirettore di Libero, che ha capito e condivide assolutamente lo sdegno di chi non ha gradito lo spettacolo allestito ai piedi della Tour Eiffel: “Credo che non c’entri assolutamente nulla con le olimpiadi. Il fulcro della cerimonia sono i giochi e gli atleti praticamente dovevi cercarli con la lente d’ingrandimento. Che messaggio dai a tutto il mondo? Xi Jinping e tutti quelli che vogliono fare ‘il mazzo’ all’Occidente si saranno fatti delle grosse risate, avranno pensato che la partita è già vinta senza bisogno di muoversi. E poi, ripeto, non c’entra assolutamente nulla, perché nelle olimpiadi i protagonisti sono i greci…”.

 

 

 

La conduttrice prova a contraddirlo dicendo: “Non dobbiamo pensare a ciò che dicono i Paesi che non sono democratici”. Senaldi, però, la stronca subito: “Un po’ sì, perché ci dobbiamo convivere e, soprattutto, sopravvivere. I greci, ad esempio, fermavano la guerra per le olimpiadi, fermavano l’ideologia per rispetto dell’uomo e dell’atleta. Adesso l’uomo e l’atleta nemmeno lo fai dormire con l’aria condizionata, anche se il giorno dopo deve correre 42 chilometri. E ogni cosa è l’occasione buona per fare un Gay pride, io non capisco”.

 

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