Luca Ricolfi stronca Elly Schlein: "Ignora i poveri. Sinistra unita dalla voglia di potere"
"La sinistra ignora i poveri" e il campo larghissimo è destinato a fallire, perché Elly Schlein "non può federare" e Matteo Renzi "in 5 anni ha cambiato idea 4 volte". Ancora una volta è lucido e spiegato, Luca Ricolfi. Il professore, sociologo e interprete della società contemporanea, è una delle voci più autorevoli (e fuori dal coro) del mondo progressista italiano e intervistato dal Giornale si dice pessimista sulla riuscita del grande progetto "prodiano" della segretaria del Pd.
Sì, spiega, la sinistra "troverà dei compromessi pur di stare insieme e diventare competitiva contro l'attuale maggioranza di governo. Ma resta aperta la questione principale: l'esclusiva attenzione riservata al «ceto medio riflessivo», a discapito delle altre fasce sociali". Di fatto, snaturando una ragione storica ormai da tempo accantonata.
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"Il campo larghissimo sembra l'unica strategia in mente nell'area del centrosinistra. Ma sulla piattaforma ideale e ideologica - date le differenze tra i partiti - permangono distinguo evidenti. Quali prospettive? "Buone - spiega ancora Ricolfi al Giornale - ma non per meriti propri. A favore del centrosinistra giocano due elementi. Primo, il fatto che nella seconda Repubblica destra e sinistra si alternano al potere, quindi al prossimo turno tocca alla sinistra. Secondo, le tre riforme istituzionali del centro-destra (premierato, autonomia, magistratura) permetteranno al centro-sinistra di allargare i propri consensi, in chiave 'salviamo la democrazia'. L'unico problema che vedo, per un ritorno della sinistra al governo, è che l'elettorato progressista è abbastanza frazionato e litigioso: non è detto che tutti accettino la leadership di Schlein, assai meno ecumenica e centrista di quella di Prodi".
"La sinistra degli ultimi anni è stata il cuore della società signorile di massa, se non altro perché ha ignorato l'esistenza della 'infrastruttura para-schiavistica' (3.5 milioni di para-schiavi) su cui quel tipo di società si regge, e ha difeso innanzitutto valori e interessi dei ceti medi riflessivi, tendenzialmente istruiti e urbanizzati: il sindaco di Milano Beppe Sala ne è l'emblema perfetto". L'attacco ai manifesti dem degli ultimi anni è impietoso: "Puntare sulle minoranze sessuali, come ha fatto il governo Letta con la sua cocciutissima battaglia sul Ddl Zan, sarebbe un suicidio politico, ma credo che – poco per volta – la sinistra se ne stia rendendo conto. Se vuole tornare a vincere, dovrà puntare sui diritti sociali, senza fughe in avanti sui diritti civili. Su questo i governi ulivisti erano piuttosto ben bilanciati". Il dubbio è semmai un altro: la Schlein, la cui agenda sembra dettata spesso da soggetti assai influenti sui social ma meno nella vita (e nella politica) reale, saprà frenare tutte quelle tentazioni?