Cutro, Giannini: "Strage di Stato, i pm lo hanno confermato". Ma la notizia sparisce su Stampa e Repubblica
Sei indagati tra Finanza e Guardia Costiera per la strage di Cutro: 17 mesi dopo, chiuse le indagini della procura di Crotone, secondo la quale la tragedia dei migranti poteva essere evitata. Uno dei temi del giorno, affrontato a In Onda - il programma su La7 condotto da Marianna Aprile e Luca Telese - nella puntata di martedì 23 luglio.
Ospite in studio Massimo Giannini, il quale - incredibilmente - torna a rivendicare il contestatissimo titolo di prima pagina che propose pochi giorni dopo la tragedia, ossia "Strage di Stato", un titolo con cui metteva nel mirino il governo Meloni e i suoi ministri.
"Posso una chiosa, rapidissima? Non voglio rivendicare chissà cosa, io dirigevo La Stampa all'epoca. Dopo tre giorni era già tutto chiaro, attraverso le testimonianze e le inchieste giornalistiche. Noi titolammo in prima pagina strage di Stato. E fummo attaccati, contestati, criticati. Purtroppo dobbiamo dire che i risultati delle inchieste della Procura lo confermano, è stata una strage di Stato", sentenzia Giannini, in barba al fatto che - in primis - ancora non ci sono sentenze e, soprattutto, in barba al fatto che i pm non abbiano ipotizzato alcuna responsabilità del governo. Per inciso, la notizia dei sei indagati oggi era sparita dalla prima pagina sia di Repubblica sia della Stampa. Ma come, i pm non avevano appena confermato che si è trattata di una "strage di Stato"?
"Allora facciamo corridoi anche dalla Tasmania": Senaldi stronca la firma di Repubblica
Non a caso, Giannini è costretto a correggere un poco il tiro: "Non nel senso ovviamente che Giorgia Meloni e Matteo Salvini siano stati i mandanti morali - riprende -, però è chiaro quello che dicevi tu. Cioè: quando respiri un'aria e l'idea è che non devono arrivare, i porti sono chiusi, il blocco navale, anche le autorità preposte in qualche modo agiscono di conseguenza. E hanno agito di conseguenza". Insomma, "Strage di Stato" per l'aria che si respira. Dunque, a stretto giro, la firma di Repubblica è costretto ad ammettere: "Poi è vero che le peggiori stragi nel Mediterraneo avvennero col governo Prodi e il governo Letta. Ma conta la risposta: dopo il governo Letta nacque Mare Nostrum, non i porti chiusi, il decreto Cutro, l'abolizione dei permessi umanitari. Questa fa molta, molta differenza", conclude Giannini.
In Onda, qui l'intervento di Massimo Giannini
"Un delinquente politico": strage di Cutro, la durissima accusa di Paragone