Mattia Santori, come ricompare in pubblico la sardina: tutti sconvolti
"E' lui o non è lui?", avrebbe chiesto Ezio Greggio versione Drive In. Ma cerrrto che è lui: Mattia Santori, il mitologico capo delle sardine che nell'inverno a cavallo di 2019 e 2020 si conquistò sul campo della campagna elettorale in Emilia Romagna i galloni di "anti-Salvini". Dopo essere risultato determinante, perlomeno a livello mediatico, nella riconferma del governatore Stefano Bonaccini, il ragazzotto bolognese, eterno studente universitario, sembrava destinato a una carriera luminosa a sinistra.
Era la next big thing della politica italiana, il volto nuovo del progressismo da salotto che si crogiola nella piazza, il paladino della "società civile!". E poi cos'è successo? Il Covid ha raffreddato gli umori, rinsaldando il governo giallorosso e soprattutto spegnendo ogni velleità di manifestazioni pubbliche, il sale di quel movimento un po' Armata Brancaleone. I vari capetti hanno iniziato a litigare tra loro, contendendosi un'ospitata in tv. E forse, fatalmente, hanno vinto le vanaglorie personali,
"Un'esperienza fondamentale": Mattia Santori finisce nel deserto, l'ultima tappa del declino
Santori, dopo mesi a bagnomaria, ha fatto il grande salto ed è entrato in quel Pd che aveva contestato ferocemente: si è candidato e alla fine è entrato in Consiglio comunale a Bologna, sostenendo il sindaco dem Lepore.
Oggi, oltre a essere consigliere, ha le deleghe al Turismo con il coordinamento della Destinazione turistica metropolitana, alle politiche giovanili, agli scambi internazionali e ai grandi eventi sportivi. A livello nazionale, però, è un po' sparito a qualche bizzarra dichiarazione. Ora, però, ed è merito della tv emiliana etvrete7, rieccolo.
La sardina Santori va alla manifestazione: cacciato, finisce male
Il giornalista lo intervista e lo provoca: "Il Bologna è in Champions, se venisse qua una squadra olandese con tutti i ragazzi che si fanno una canna una bella serra in piazza...". Santori non cade nel trappolone e svicola, ma intanto lo spettatore non bolognese non può non notare l'incredibile cambio di look del consigliere sardinato: via i riccioli da Erasmus, largo a un taglio molto più modaiolo con tanto di incredibile colore biondo, in stile Theo Hernandez, l'estroso terzino francese del Milan. Il dubbio è: più clamorosa la metamorfosi fisica o quella da "statista"?
.