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In Onda, Iacometti smaschera Telese e Aprile: "Errore di traduzione", grosso imbarazzo

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La sinistra italiana (e non solo) per decriptare Donald Trump dovrebbe usare meno l'ideologia e più il vocabolario di lingua anglo-americana. A In Onda, su La7, Luca Telese e Marianna Aprile discutono con i loro ospiti delle elezioni americane di novembre e del programma del candidato repubblicano alla Casa Bianca. In un servizio, l'ex presidente viene descritto come un razzista con un programma di "deportazione" degli immigrati irregolari, mentre i suoi sostenitori sono come sempre una massa kitsch tra il sovversivo e il tragicomico. 

In studio Sandro Iacometti, firma economica di Libero, contesta alla radice questa impostazione sottolineando un, clamoroso e molto sospetto, errore nella traduzione stessa della parola utilizzata dal tycoon, "deportation", durante la convention repubblicana in Michigan. 

 

 

 

La traduzione "deportazione" richiama direttamente all'Olocausto, ammette lo stesso Telese, mentre quella corretta sarebbe "espulsione", molto più banale e tecnica. "Non sono io l'esperto, ma sia Gianni Riotta sia la professoressa Nadia Urbinata possono confermare come negli Stati Uniti il termine deportation venga utilizzato per indicare l'espulsione degli immigrati irregolari. Questo è il primo significato sui vocabolari. Che poi in Italia vogliamo richiamare i treni piombati che vanno nei campi di concentramento è una cosa ben diversa...". Trump, prosegue Iacometti, ha parlato della "più grande espulsione di immigrati clandestini nella storia americana, ed è una operazione politica legittima. Era una cosa a cui teneva anche Biden, che ha concluso il muro tra Usa e Messico che aveva cominciato Trump tra mille polemiche".

 

 

 

"Perché a tutti è sembrato perfettamente trumpiano tradurlo con 'deportazione'?", domanda la Aprile alla professoressa Urbinati. "Per ideologia", sussurra Iacometti. Per la cronaca, anche la Urbinati (mai tenera con Trump e destra in genere) conferma nell'imbarazzo dei conduttori: la traduzione corretta è "espulsione", non "deportazione". E qualcosa forse vorrà dire, non tanto su Trump quanto sugli anti-trumpian idi casa nostra. 

In Onda, guarda qui il video di Iacometti contro Telese

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