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Alessandro Giuli spiana Joe Biden: "L'ultimo sussurro di un uomo senescente"

Roberto Tortora
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Le immagini dell’attentato, fallito, a Donald Trump sono ancora vivide negli occhi degli americani, soprattutto perché girano sul web a velocità supersonica e reiterata. Il sospetto, più che fondato, che quest’episodio sia il trampolino di lancio per una rielezione del tycoon rimbalza forte dal Pacifico all’Atlantico.

Iconica resterà l’immagine di Trump, ferito e circondato dagli uomini della sicurezza, che con il pugno chiuso urla alla folla “fight, fight, fight” in segno di resistenza, il tutto corredato sopra la sua testa dalla bandiera degli Stati Uniti a stelle e strisce. Nemmeno Spielberg o Oliver Stone avrebbero potuto immaginare un’inquadratura così perfetta e patriottica.

 

 

 

Di questo si discute a In Onda, il talk di approfondimento politico estivo di La7, condotto da Marianna Aprile e Luca Telese. La Aprile chiede a uno degli ospiti, Alessandro Giuli, presidente della fondazione MAXXI, un commento su questa immagine che resterà nei libri di storia: “C'è tutto, il presidente, il vicepresidente, il vice-vice presidente, lo speaker della camera, tutto in una persona sola”.

La conduttrice lo incalza con una domanda diretta: “Quante possibilità ci sono che i democratici possano contrastare il fight di Trump?”. Giuli è altrettanto chiaro: “Tenderei a escludere che la narrazione pacificatrice possa prevalere, così come tenderei a escludere che Biden abbia qualche chance di vincere. Non sono il massimo esperto in materia, però non è difficile capire che si tratta di ponderare se Biden perderà bene o perderà male. Quella foto - spiega il presidente del MAXXI - è la forza di un candidato alla Casa Bianca che interpreta tutti i ruoli. È lui, one man show, è vittima e carnefice di sè stesso. Quell'immagine ci restituisce un'America completamente devastata, ma un uomo con una forza gigantesca, ferito, che si misura con un uomo senescente il cui ultimo sussurro pre-elettorale è ‘cerchiamo di comportarci bene per favore’”.

 

 

 

Chiude la questione Luca Telese: “Non è credibile nessuno dei due, Biden ci ha messo un'ora per parlare, dicevano fosse a messa, poi ha dato un messaggio interlocutorio, dopodichè tira fuori il percorso dell'unità. Trump quando parla di unire dopo il “fight fight fight” dovrebbe fare dieci anni di penitenza perché qualcuno possa credergli”. 

In Onda: guarda qui il video di Alessandro Giuli

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