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Donald Trump, Giovanna Botteri: "Perché non è stata violenza politica"

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"Paradossale che il principale problema dell'aggressione e del mancato attentato a Trump sia la questione delle armi, che è un cavallo di battaglia di Trump e dei repubblicani da sempre": Giovanna Botteri lo ha detto nello studio di Francesco Magnani a L'Aria che tira su La7, commentando il ferimento dell'ex presidente americano, in corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca, colpito di striscio da un proiettile all'orecchio mentre teneva un comizio a Butler, in Pennsylvania. La giornalista ha posto l'accento sul fatto che "le armi possano continuare a circolare anche in mano a pazzi destabilizzati". Non è la prima volta che si sente questa teoria. Teoria secondo la quale, in poche parole, la colpa dell'attentato a Trump è di Trump.  

Per ribadire il concetto, poi, la Botteri ha aggiunto: "Non è stata violenza politica quella dell'attacco a Trump, perché l'inchiesta non ha provato nulla, anzi il ragazzo era iscritto ai Repubblicani. Ma il clima che si respira in questo momento è congeniale a Trump. Anche il vice che ha scelto, JD Vance, un trumpiano ugualmente bianco e lottatore...". Dunque, secondo il suo punto di vista, a ferire, e quasi uccidere il tycoon, sarebbe stato il clima creato dal tycoon stesso. 

Qui l'intervento di Giovanna Botteri a L'Aria che tira

 

 

 

"Chi ha sparato a Trump era, fino a prova contraria, un repubblicano, iscritto nelle liste repubblicane, un fanatico delle armi, che non è sicuramente qualcosa che contraddistingue l'elettorato democratico", ha sottolineato ancora la giornalista, scagionando senza se e senza ma i dem. Infine, ha chiosato: "Non c'è in quell'attacco una matrice politica che possa far capo ai democratici e a Biden. Gli Usa sono un Paese in cui circolano le armi, dove dei pazzi hanno accesso alle armi e possono sparare e uccidere. Il numero delle stragi nelle strade, nelle scuole, nei cinema... Ce lo ricordiamo?". 

 

 

 

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