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Trump, Caracciolo: "Probabilmente non era solo", cosa trapela sull'attentato

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"Com'è possibile che i servizi di sicurezza non siano stati in grado di bonificare un'area che, a differenza di Dallas negli anni '60, era in aperta campagna? La crisi della democrazia passa anche dalla crisi della sicurezza?": Francesco Magnani lo ha chiesto a Lucio Caracciolo a L'Aria che tira su La7, riferendosi al fallito attentato ai danni di Donald Trump, ferito di striscio a un orecchio mentre teneva un comizio a Butler, in Pennsylvania. 

"Credo che siamo solo all'inizio dell'inchiesta - ha risposto il direttore di Limes -. Il fatto che si dica che ci siano stati tre spari deriva dall'esame dei rumori degli spari, che sono stati segnalati provenire da tre punti diversi, il che vuol dire che probabilmente il signore che poi è stato ucciso non era da solo". Il riferimento in questo caso è a Thomas Matthew Crooks, il 20enne che ha sparato in direzione del tycoon e che poi è stato neutralizzato dalla polizia. 

Guarda qui l'intervento di Lucio Caracciolo a L'Aria che tira

 

 

 

Parlando, infine, della possibilità che Trump abbia maggiori chance di vincere dopo l'attentato, l'esperto ha spiegato: "Non necessariamente, l'America è talmente divisa in modo netto che gli indecisi sono veramente pochi. Tutto si deciderà in 5-6 Stati, quindi poche decine di migliaia di persone. Ricordiamo che in America non vince chi prende più voti ma chi prende più delegati al collegio elettorale". 

 

 

 

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