Roberto Saviano e il post social sull'attentato a Trump: scoppia il caso
Quanto accaduto a Donald Trump ha scosso il mondo della politica. Soprattutto quella di casa nostra dove spesso i toni, da sinistra, si alzano oltre il limite di guardia. E così questa mattina diversi esponenti rossi si sono affrettati a condannare l'attentato a Trump: "La nostra più ferma condanna per quanto avvenuto in Pennsylvania con l’attentato a Trump: nessuno spazio alla violenza. Ed è anche ora che le parole di odio e di intolleranza non trovino più cittadinanza nelle nostre democrazie", ha affermato il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. Insomma, da un lato la condanna e dall'altro la lezioncina, forse riferita ai suoi alleati? Si spera. Ma c'è anche Beppe Provenzano: "Condanniamo senza riserve la violenza politica ed esprimiamo solidarietà alle vittime. Abbiamo assistito anche in Europa al crescere di questi episodi e siamo preoccupati. È tempo che tutti esercitino la massima responsabilità, per porre fine al clima d’odio, alle minacce e a ogni forma di violenza. Dobbiamo lasciare spazio solo alla democrazia e prendercene tutti cura", ha affermato il responsabile Esteri nella segreteria Pd. Ma non poteva mancare in questo coro da day after Roberto Saviano.
Lo scrittore sui social ha scritto questo post che ha scatenato dubbi e polemiche tra i suoi stessi follower: "Sangue sul viso di Donald Trump. La storia politica insegna che il proiettile che manca il bersaglio lo rafforza. Il proiettile che ha sibilato all’orecchio di Trump, ferendolo, ha trasformato Trump in vittima. Chi in queste ore si danna per quei pochi centimetri che avrebbero permesso al proiettile di chiudere la partita con uno dei peggiori leader politici dei nostri tempi, non si rende conto che nessuna cospirazione può sostituire la democrazia, nella violenza la democrazia muore". In tanti hanno criticato l'autore di Gomorra: "Dice una cosa per far intendere un'altra (peggiore)", scrive un utente. "Qua ta ipocrisia e contraddizione in queste parole.. Prima lo definisce "uno dei peggiori leader politici" poi parla di violenza.. È proprio questa continua violenza verbale che poi degenera in violenza fisica", scrive un altro sotto il post di Saviano. Infine, tra la valanga di commenti uno ha animato più di ogni altro il dibattito: "Chiudere la partita? Vedo molto dispiacere in questo commento che la partita non sia andata a buon fine. Ma potrei sbagliare". Insomma le parole di Saviano sono un caso.