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Bocchino zittisce Furfaro: "Meglio di spacciatori e delinquenti"

Claudio Brigliadori
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C’è Italo Bocchino che fa sacramentare Marco Furfaro. E Carlo Calenda che manda garbatamente a quel paese uno dei due padroni di casa, Luca Telese, sotto gli occhi esterrefatti della sodale Marianna Aprile.

Seratina movimentata negli studi di In onda, su La7, roba da balera estiva. Anche a luglio su quei lidi non passa mai di moda la hit “antifascismo” e tengono banco le parole del meloniano Delmastro alla cerimonia di giuramento di 300 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria: «Chi sono i migliori?», e coro «Noi, noi, noi, i migliori siamo noi». »Chi ha fatto il militare- spiega Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia - sa che i corpi hanno questi momenti, di rafforzamento della loro identità. Io capisco che le divise alla sinistra non siano mai piaciute, ma che cosa c’è di male se il sottosegretario carica delle persone che stanno giurando per servire il paese? Certo che sono i migliori, sono meglio degli spacciatori, dei delinquenti, di chi commette reati contro le persone».

 

 

 

Furfaro, deputato Pd, frigge: «È una presa in giro per le persone, anche quello che sta dicendo Bocchino, lo deve condannare, come fai a difendere quella roba, sant’iddio! Sarò maleducato, ma sempre antifascista». «Voi dovete continuare con l’antifascismo, se la sinistra continua così fa un grande favore alla Meloni», lo gela l’ex An, mentre il dem continua a ripetere la parola magica “Ventennio”.

 

 

 

Cambio di scena, stessi toni agitati. Telese provoca Calenda sugli aiuti economici all’Ucraina: «Sono meglio per le armi o per la sanità?». «Quelli che lei sempre ha sostenuto come i salvatori del mondo, cioè i 5 stelle, hanno buttato 250 miliardi per far rifare le case ai ricchi - lo zittisce il leader di Azione -. Lei ha fatto campagna sul Superbonus, non diciamo idiozie». E così via, onda su onda e botte su botte. 

In Onda: guarda qui il video Bocchino-Furfaro

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