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L'aria che tira, Guidoni: "Cosa succede nello spazio tra astronauti russi e americani"

Claudio Brigliadori
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Ground control to major Tom, cantava una cinquantina d’anni fa il sommo David Bowie. Il tempo passa, ma siamo tornati alla Guerra fredda e alle battaglie spaziali, in una corsa al riarmo di nuova generazione decisamente inquietante.

A L’aria che tira su La7 il clima è bollente e non certo per le previsioni meteo. David Parenzo, in attesa delle ferie, si collega con Daniele Compatangelo in diretta direttamente dalla Nasa, niente meno che. E dal Maryland il giornalista dà il quadro della situazione: «Gli interessi di Cina e Russia si stanno spostando nello spazio. Gli Stati Uniti stanno cercando di costruire una base permanente sulla Luna. Tra decenni partiranno le missioni su Marte, però c'è bisogno di controllare quello che succede sopra le nostre teste. Gli Stati Uniti hanno detto che hanno addirittura scoperto un satellite spia nella bassa atmosfera, si pensa con delle testate nucleari.
Quindi può essere molto rischioso».

Serviranno dunque soldati pronti per missioni militari spaziali vere e proprie. Uno scenario da fanta-horror sopra le nostre teste, con la sceneggiatura che i grandi della terra stanno già scrivendo, quaggiù. A giudicare da come procedono le cose sul pianeta, il viatico peggiore.

Tuttavia, a smorzare la tensione ci pensa, fortunatamente, Umberto Guidoni, che nel 2001 è stato il primo astronauta europeo a visitare la Stazione spaziale internazionale. «I rapporti tra Stati Uniti e Russia si sono raffreddati e, soprattutto in futuro, non ci saranno spazi per altre collaborazioni - ammette -. Però per il momento astronauti e cosmonauti americani e russi convivono tranquillamente nella stazione spaziale internazionale». In Medio Oriente, Africa, Pacifico, e ovviamente in Ucraina tutto sembra volgere al peggio? Nessun problema, andiamo su Urano Beppe! 

L'aria che tira, guarda qui il video di Umberto Guidoni


 

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