Autonomia, la sparata di De Cataldo: "Torna un'arretratezza culturale pre-risorgimentale"
"L’Italia ripiomba in una condizione di arretratezza culturale pre-risorgimentale": lo scrittore Giancarlo De Cataldo, intervistato da Repubblica, dà questa eventuale responsabilità al ddl Calderoli, la riforma sull'autonomia differenziata approvata dal Parlamento nei giorni scorsi. Secondo lui, "le modifiche costituzionali si dovrebbero fare tutti insieme seduti intorno a un tavolo". Anche se poi ha riconosciuto che "la prima sciagurata riforma del titolo V" fu "voluta purtroppo dal centrosinistra".
Le previsioni dell'autore sono a dir poco nefaste: la riforma - ha detto - "porterà alla depressione del Pil, come dimostrano gli indicatori economici. Non mi stupisce il clima di contrapposizione, non mi scandalizza nemmeno la evidente inconciliabilità tra premierato e Autonomia differenziata". Ma non è tutto. Perché le conseguenze, a suo dire, saranno davvero devastanti: l'autonomia - ha aggiunto - "porterà alla desertificazione del Meridione, alla nascita di una migrazione interna e a una discriminazione territoriale tra Nord e Sud che ricaccia il Paese in una condizione pre-risorgimentale".
Infine, la sparata: "Questa riforma è la traduzione in termini contemporanei dei cartelli 'Non si affitta ai meridionali' che si vedevano ai tempi di Rocco e i suoi fratelli, negli anni Sessanta. È lo Stato che dice: io mi faccio da parte, vedetevela voi". Un'interpretazione a dir poco eccessiva. Sulla proposta delle opposizioni di indire un referendum per capire cosa ne pensino i cittadini, invece, De Cataldo ha detto: "Sarà un referendum abrogativo, quindi con il quorum, spero si faccia presto e lo si vinca".
L'Autonomia realizza i sogni di Don Sturzo. Ma anche di Gramsci, Rosselli e Calamandrei