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Europee, Elsa Fornero contro le destre: "Traditi i padri fondatori"

 Elsa Fornero

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Elsa Fornero - quella che definì i giovani "choosy" - ora che il voto in Europa non è andato come voleva lei, si dice preoccupata proprio per il loro futuro. "La mia prima reazione al voto europeo è stata: 'ancora una volta, i penalizzati da questo voto saranno i giovani!'".

Del resto, aggiunge la ex ministro del governo Monti, "non c'è molto da stupirsi visto che l'Europa invecchia rapidamente e che i giovani rappresentano già oggi una frazione 'in ritirata 'della popolazione, destinata a ridursi ancora nei prossimi decenni a fronte dell'espansione di quella anziana". In questo scenario "le finanze pubbliche saranno 'stressate' dai crescenti bisogni dei sistemi sanitari, assistenziali e pensionistici, lasciando poco spazio ai bisogni delle altre fasi della vita, quelle in cui ci si forma e si lavora".

 

 

La seconda reazione della Fornero al voto, come scrive lei stessa in un lungo intervento su La Stampa è che "la modernizzazione in democrazia sembra condurre a una minore partecipazione alle elezioni" perché mentre gli anziani "sono cresciuti con l'idea che il voto sia al tempo stesso una grande conquista e un dovere imprescindibile" i giovani "non hanno questo passato" e se non votano non hanno sensi di colpa. 

La terza e "amara reazione", prosegue la professoressa è che "la classe dirigente europea non sembra esser riuscita a tenere la barra dritta sui valori dei padri fondatori dell'Unione che si sono tradotti in moneta unica e mercato unico, nelle libertà di movimento e d'impresa, nell'abolizione delle frontiere e del controllo passaporti". Questi valori insomma non sembrano più "un grande ideale da realizzare e diffondere". 

 

 

Eppoi ovviamente la ex ministro se la prende con questa "destra sempre più protestataria" che "ha tratto vantaggio dalle incertezze sempre maggiori della maggioranza”. Senza guardare agli errori di questa maggioranza la Fornero sostiene che il voto dà "spazio ai populismi e ai nazionalismi, con visioni nostalgiche di periodi passati ben più spaventosi dell’attuale e certamente non democratici, arrivando talora a partiti o movimenti dichiaratamente neofascisti o neonazisti". 

E "starà alla prossima maggioranza (che sperabilmente non includerà questa destra), alla prossima Commissione e al suo (alla sua) Presidente ritrovare il sentiero dei fondatori". A prescidere da cosa hanno voluto esprimere con il loro voto gli elettori.

 

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