Mentana risponde a Travaglio: "Se non avessi ospitato la Meloni"
Continua la querelle che ha visto come protagonisti Marco Travaglio ed Enrico Mentana. Il direttore del Fatto Quotidiano aveva contestato la scelta del direttore di La7 di concedere - a suo dire - "un monologo" pre-elettorale al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"Non si capisce perché si sia prestato a quello sketch imbarazzante, per lui e per la Meloni - aveva commentato il giornalista - Gli estimatori di Enrico Mentana (e noi fra questi: stimare non è condividere tutto) sono basiti per lo spettacolino inscenato mercoledì sera al posto del Tg La7: un monologo di Giorgia Meloni detta Giorgia intervallato da assist e battutine del conduttore a tre giorni dalle elezioni". Mentana, forse memore dello scontro con Lilly Gruber, ha deciso di replicare inviando una lettera proprio al Fatto Quotidiano.
"Caro Marco, mi chiedi 'Enrico, perché?'. Ma dal resto dell'articolo sembra solo una domanda retorica. E invece esige una risposta molto lontana dalle certezze degli haters. D'intesa con la direzione di rete e l'editore abbiamo ospitato la premier Meloni perché nella stessa ultima settimana di campagna elettorale i programmi della 7, di cui ho la responsabilità di legge, hanno intervistato, e a lungo, per 5 volte Conte e per 4 la Schlein, e nessuna Meloni o altri esponenti del suo partito".
"Servizio in camera", Mentana scodinzola: gli insulti al direttore sulla prima del "Fatto" | Guarda
L'accusa di aver violato la par condicio, secondo Mentana, è infondata perché: "L'impar condicio si sarebbe verificata se non l'avessimo potuta ospitare, e con essa sarebbe arrivata inevitabile la sanzione dell'Agcom. Quanto al giudizio sferzante sulla qualità dell'intervista, non spetta a me metterlo in discussione".
"Meloni, io non sono un juke box, non funziona così". Elly Schlein frigna da Mentana