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Dritto e rovescio, Cruciani contro gli islamici in studio: "L'origine del male, cosa dimenticate"

Roberto Tortora
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Matrimoni combinati e Islam, un binomio che va spesso a braccetto e che rappresenta la consuetudine anche per le persone di religione islamica che vivono nel nostro Paese. Di questo tema si discute a Dritto e Rovescio, programma di approfondimento politico e sociale di Rete 4, condotto da Paolo Del Debbio.

In studio, la testimonianza di una donna islamica, che racconta come ha sposato quello che è diventato suo marito: “Io gli ho detto che se le sue intenzioni fossero state buone allora avrebbe potuto parlare con mio fratello, mio fratello poi ha fatto da portavoce a mio papà, lui gli ha chiesto ‘com'è questo ragazzo che vuole sposare tua sorella’, ha chiesto anche a me e mia mamma mi ha chiesto ‘vuoi sposare questo ragazzo?’ Ho detto di sì e così è andata, la decisione è stata la mia di dire sì”.

 

 

 

Quest’ultimo, però, è un contesto ancora civile, ma, nella maggior parte dei casi, le donne spesso sono costrette a fare scelte forzate. Consuetudine che contesta duramente lo speaker de La Zanzara, su Radio 24, Giuseppe Cruciani: “L'imam è una persona moderata, lo conosciamo perché é stato più volte qui in questa trasmissione, sono benvenuti i suoi appelli sul fatto che non ci devono essere matrimoni combinati etc... La realtà è che le persone qui presenti negano una cosa fondamentale, che il succo di tutto, l'origine del male, perché ciò che abbiamo visto è il male, cioè quando una donna viene costretta a fare una cosa che non vuole, perché la famiglia gli impone un uomo, un marito, è chiaramente il male".

 

 

 

"Poi – spiega Cruciani - c'è un ulteriore crimine, spesso le donne vengono picchiate, costrette, fino ad arrivare in alcuni casi, come quello di Saman, a un vero e proprio omicidio. Il punto fondamentale, però - e non lo potete negare - è l'Islam, perché voi negate quella che è la realtà, non esiste alcuna altra religione o ambito religioso al mondo in cui queste cose avvengono, chissà perché avvengono in contesti che si ispirano all'Islam. Poi è chiaro che nel Corano o nei precetti religiosi dell'Islam non c'è scritto esplicitamente la donna va costretta, ma questo è abbastanza chiaro, dopodiché la tradizione di alcuni contesti che si ispirano all'Islam è quella che la donna non può decidere in modo autonomo”.

 

 

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