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John Von Neumann, geniale imprevedibile e ambiguo. Così costruì il futuro

 John Von Neumann

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Chi come il sottoscritto è cresciuto durante il boom del personal computer, ricordava il nome di John von Neumann come uno dei pionieri dell’informatica, un visionario che già nel 1945 aveva previsto il Commodore 64 (per i più giovani: uno dei primi pc a spopolare nelle case, dotato per l’appunto di 64KB di memoria, che allora sembrava tanto) e Internet.

Risale a quella data infatti il certificato di nascita del moderno computer: «First Draft of a Report on the EDVAC», un abbozzo incompleto -von Neumann aveva lasciato alcuni spazi bianchi da riempire in una stesura definitiva -in cui si illustra l’architettura di un computer “multipurpose”, a uso generale, cioè in grado di svolgere qualsiasi compito purché formalizzabile in un calcolo. Il modello doveva servire per la costruzione di EDVAC, il successore del primo computer della storia che si chiamava invece ENIAC.

 

 

EDVAC aveva una memoria, un modulo (ma von Neumann preferiva chiamarli “organi”, in analogia con un essere vivente) aritmetico, una CPU, e un sistema di input e output: lo stesso design, sostanzialmente, di tutti i computer fino a oggi. Il contributo di von Neumann alla computer science più esattamente, essere stato tra quanti l’hanno resa possibile-è solo uno dei risultati di questo straordinario ebreo ungherese, nato a Budapest da una ricca famiglia di banchieri nel 1903 e morto di cancro a soli 53 anni. (...) 

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