DiMartedì, la sparata di Massimo Giannini: "Mattarella è un ostacolo e la destra lo bastona"
La destra al governo porta avanti, tra le sue battaglie, il progetto della riforma costituzionale che conduca al premierato, cioè all’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Cosa che, secondo le opposizioni, relegherebbe il presidente della Repubblica a un ruolo di mera rappresentanza. Si discute di questo tema a DiMartedì, programma di approfondimento politico di La7, condotto da Giovanni Floris. Tra i suoi ospiti c’è Massimo Giannini, ex-direttore de La Stampa.
Floris gli chiede perché la Lega, in particolar modo Matteo Salvini e Claudio Borghi, stiano attaccando ripetutamente il presidente Mattarella in questi giorni, addirittura nel dì di festa del 2 Giugno, in cui si celebra proprio la nascita della nostra Repubblica. Giannini la analizza così: “C'è un'altra questione secondo me, intanto, e che riguarda l'Europa, perché in quel caso l'attacco di Borghi serve a dire ‘L'Europa delle Nazioni, noi siamo l'Italia e quindi l'Europa con noi non c'entra niente’".
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"Poi – spiega il giornalista romano - c'è di più, perché anche l'attacco della Lega a Mattarella ha a che vedere con il premierato, cioè è ovvio che in questo cammino, se questa riforma andrà avanti e arriverà al traguardo parlamentare, poi dovrà passare per il referendum, dovremo votare noi cittadini. È chiaro che Mattarella sarà, lungo questo percorso, un ostacolo, perché nel momento in cui passa questa riforma, Sergio Mattarella cosa fa? Se ha dall'altra parte un presidente del Consiglio che, alle prossime elezioni, verrà eletta direttamente dal popolo, Sergio Mattarella diventa già allora un notaio e quindi l'attacco a Mattarella è preventivo e loro lo vedono come un ostacolo, quindi lo bastonano”.
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Claudio Borghi aveva scritto su X: “È il 2 giugno, è la festa della Repubblica Italiana. Oggi si consacra la sovranità della nostra Nazione. Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell'Unione Europea invece che dell'Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso".
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