Saviano, "perché i criminali mi leggono": ricoperto di critiche
"Hai presente El Chapo? Hanno trovato il mio libro sopra al suo letto": Roberto Saviano lo ha detto a "2046”, il podcast di Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli, speaker di Radio 105. Ospite, insieme a lui, anche il cantante napoletano Geolier, che ha commentato: "Bellissimo". "Come se Voldemort leggesse Harry Potter no?", ha detto invece Rovazzi. "Loro - ha proseguito lo scrittore campano - perché mi leggono, si guardano i video? Perché vogliono innanzitutto conoscere quello che non sanno del loro clan. Quasi mai loro leggono per farti qualcosa di male, infatti in tutte le case dei latitanti trovano i miei libri, sempre. Non in quella di Messina Denaro, che invece leggeva solo libri storici, Napoleone, Putin, Hitler, le biografie storiche".
Su El Chapo, poi, ha aggiunto: "Ho seguito il processo a New York. A un certo punto uno dei suoi avvocati vede il mio nome, si avvicina e dice: Saviano sono contento che sei qui, perché questi gringo non capiscono nulla. Il retropensiero qual era? Mentre in tribunale El Chapo dava di sé l'immagine di un povero contadino, loro volevano che ci fosse un racconto più complesso, come dire permettere di raccontare cos'è il potere del narcotraffico, quindi io sono stato molto prudente e ho scritto molto poco su quel processo perché non capivo se mi volessero usare".
Fallimento dopo fallimento, a Saviano non resta che cercare il martirio
La gran parte dei commenti sotto allo spezzone del podcast pubblicato sui social non è stata affatto positiva: "Sì certo, ne sai più tu di loro", ha scritto qualcuno. Qualcun altro invece: "Per fortuna che ci sei tu Saviano che spieghi ai criminali le regole dei loro clan...". E ancora: "Saviano si auto-cita, si auto-referenzia, si auto-incensa. Fa tutto da solo. Un mito".