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Saviano, ma quale censura? La casa editrice conferma: "Non abbiamo fatto il suo nome"

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"È vero, è come ha scritto il Foglio: non abbiamo fatto il nome di Roberto Saviano per la Buchmesse. Quando l'estate scorsa sono scaduti i termini del bando non avevamo ancora chiuso il contratto per il suo nuovo libro". A confermare la versione del quotidiano diretto da Claudio Cerasa è Luisa Sacchi, direttrice dell’area libri di Rcs Solferino. Dietro all'esclusione non c'è quindi né la censura né altri strani complotti politici. "Eravamo convinti che le altre case editrici lo proponessero in ogni caso, anche non avendo novità in catalogo. Ma considerato il calibro dello scrittore anche l’associazione degli editori e il governo hanno gravi responsabilità". 

Secondo la Sacchi, chi ha curato la selezione degli scrittori da mandare alla Buchmesse - una delle più grandi manifestazioni letterarie d'Europa - ha le sue responsabilità: "Mi sembra che nascondersi dietro procedure e burocrazia, come hanno cercato di fare sia il presidente dell’aie, Innocenzo Cipolletta, che Mauro Mazza non renda giustizia alla vicenda. Hanno degli staff pagati proprio per questo. Anche senza una segnalazione da parte delle case editrici avrebbero dovuto porsi il problema di Saviano, a prescindere. Lo hanno fatto per Carlo Rovelli o Dacia Maraini".

 

Ma è sempre la stessa Sacchi, nell'intervista concessa al Foglio, a ribadire che le motivazioni della mancata convocazione di mister Gomorra non sono certo politiche, come invece sta cercando di far filtrare lo scrittore: "Penso che la questione vada molto oltre, non si può ridurre alla politica. Parliamo di uno dei più importanti autori italiani, con un prestigio e un seguito internazionale che pochi altri possono vantare".

 

La direttrice della casa editrice di Saviano è però disposta a mettere una pezza a quanto accaduto: "Ho letto le sue dichiarazioni e ho sentito anche parlare dei costi economici dell’invito a Saviano e al suo staff. Ma se questo era il problema, lo ripeto: noi siamo pronti a sostenere interamente ogni spesa per portarlo a Francoforte, con tutto il suo staff. Ne saremmo onorati. Siamo pronti a farci carico anche dei costi politici di tutto questo. Oggi siamo orgogliosamente gli editori di Saviano, abbiamo girato la proposta all’aie e a Mazza. Ci impegneremo affinché possa rappresentare l’Italia a Francoforte".
 

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