PiazzaPulita, l'ultima sparata di Formigli contro Meloni: "Dove nemmeno Berlusconi è arrivato"
Si alza il sipario, una nuova puntata di PiazzaPulita, il programma condotto da Corrado Formigli su La7, la puntata è quella di giovedì 30 maggio. E il conduttore, sin dalla prima parola, inizia il suo attacco serrato al governo e a Giorgia Meloni, il tutto nella prima puntata dopo il videomessaggio mandato dal premier a La7 e dopo l'incontro-scontro con Vincenzo De Luca a Caivano. Ma Formigli parte da altri due temi: la riforma della giustizia, appena approvata, e il premierato.
"Con un linguaggio un po' da televendita la riforma della giustizia è stata venduta come epocale", premette sferzante il conduttore per poi proporre la clip in cui Meloni presenta il testo varato in CdM. E della stessa riforma, Formigli ne parla a stretto giro con toni apocalittici: "Separazione delle carriere e giustizia disciplinare per i magistrati sottratta al Csm. Ma non si capisce come con questa riforma gli italiani possano avere una giustizia più veloce e i corrotti possano essere puniti con solerzia. Questo governo arriva dove nemmeno Silvio Berlusconi era riuscito ad arrivare. Toti? Un colpo delle toghe rosse, dunque si cambia pagina", afferma legando la riforma all'inchiesta che ha colpito Giovanni Toti, il governatore della Liguria.
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E ancora, riprende: "In parallelo viaggia il premierato. Con l'attuale legge elettorale avremmo uno schieramento che con il 25% o poco più dei voti prenderebbe i pieni poteri, un cittadino su quattro esprimerebbe il capo del popolo italiano. Di questa riforma colpisce l'abolizione dei senatori a vita, oggi di nomina presidenziale, ossia gli unici parlamentari sottratti al controllo militare dei partiti. Sono imprevedibili, non controllabili, dunque li aboliamo", conclude Formigli, fornendo la sua personalissima interpretazione a senso unico dell'abolizione dei senatori a vita.