Corrado Formigli contro Meloni: "Insulta milioni di italiani che guardano La7". Sicuro?
Nervi tesissimi a sinistra a due settimane dal voto per le Europee. Alla vigilia, la polemica (nevrastenica) contro Giorgia Meloni per la "TeleMeloni" lanciata - provocatoriamente - nell'appuntamento-video con "Gli appunti di Giorgia", la rubrica in cui il premier fa il punto politico. Una replica, quella di Meloni, alle accuse delle opposizioni di "occupare" la Rai e i media. Una replica, ironica e sferzante, trasformata a tempo record in argomento di battaglia.
E oggi, domenica 26 maggio, ecco un nuovo capitolo: un altro video della Meloni, inviato a La7, un minuto di appello elettorale, così come chiesto dalla rete a tutti i leader dei partiti che corrono alle Europee. Nella clip, ecco che Meloni esordisce con queste parole: "Cari telespettatori de La7. È da un po’ che non ci si vede, ma spero di trovarvi rincuorati per lo scampato pericolo della deriva autoritaria, del collasso dell’economia e dell’isolamento dell’Italia a livello internazionale". Una stoccata ovviamente non ai telespettatori, ma alla rete che dell'opposizione e della critica a Meloni ha fatto il suo marchio di fabbrica.
Una battuta, quella del premier, per ricordare come gli scenari catastrofici raccontati da molteplici volti de La7 - sia in termini economici, sia in termini di presunte "derive autoritarie" - semplicemente non esistano. Ma Corrado Formigli, conduttore di PiazzaPulita e volto di punta della rete, mostra di non gradire. Infatti il giornalista, che dell'opposizione al governo Meloni fa la sua legittima bandiera, replica sui social: "Quel che colpisce di questo video", premette riferendosi al messaggio consegnato da Meloni a La7, "è il salto di qualità. Stavolta la Presidente del Consiglio non attacca i giornalisti di La7. Va oltre e sbeffeggia e insulta milioni di italiani che guardano la nostra rete. La premier di mezzo paese che dichiara guerra all'altra metà", conclude Formigli, attribuendo a Meloni un insulto ai telespettatori della rete di Urbano Cairo che, francamente, si fatica ad individuare.