Amal, le origini arabe della signora Clooney: su Israele tutto torna?
Discende da una dinastia di feudatari; è nata in Libano; è cittadina britannica, insegna Diritto presso la Columbia Law School di New York. Soprattutto, Amal Ramzi Alamuddin, la più famosa fra i consulenti che hanno spinto il procuratore Khan a chiedere l’arresto di Netanyahu, è moglie di George Clooney e madre dei suoi due gemelli. Si sono sposati a Venezia con Walter Veltroni celebrante; è avvocato specializzato in diritto internazionale, ha lavorato per il governo britannico e le Nazioni Unite, ha fondato col marito nel 2016 la Clooney Foundation for Justice.
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Anche se personalmente si tiene piuttosto lontana dai riflettori mondani, appunto per via del marito è il personaggio più mediatico dietro alla decisione con cui la Corte Penale Internazionale ha dato ora un colpo al cerchio e uno alla botte, disponendo l’arresto sia del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Yoav Gallant; sia del leader di Hamas Yahya Sinwar, del capo delle Brigate Ezzedin Al Qassam Mohammed Deif e del leader dell'ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh.
Nata a Beirut il 2 febbraio 1978, Amal ha avuto tra i suoi clienti Julian Assange, l'ex presidente delle Maldive Mohamed Nasheed, l’ex primo ministro ucraino Yulia Tymoshenko, l’attivista irachena yazida per i diritti umani denunciatrice dell'Isis Nadia Murad, la giornalista filippino-americana Nobel per la Pace Maria Ressa.
Il padre, Ramzi Alamuddin, era un dignitario druso dello Chouf della dinastia Alam al-Din, che ha conseguito un Master in business administration presso l'Università americana di Beirut. La madre, Baria Miknass, è una musulmana sunnita di Tripoli del Libano: giornalista politica e redattrice estera del quotidiano saudita al-Hayat, nonché tra le fondatrici della società di pubbliche relazioni International Communication Experts. Quando la figlia aveva appena due anni, la famiglia lasciò il Paese sconvolto dalla guerra civile per riparare in Inghilterra, dove Amal è cresciuta e ha potuto frequentare le scuole più prestigiose.
La ragazza si laurea al St. Hugh’s College di Oxford nel 2000, ma il Regno Unito le sta stretto. Così l’anno successivo si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza della New York University. È una studentessa modello, tanto da ricevere il Jack J. Katz Memorial Award per l’eccellenza nel diritto dello spettacolo e, mentre frequenta l’università, lavora per un semestre nell’ufficio dell’avvocato e giurista americano Sonia Sotomayor, allora giudice della Corte d’Appello del Secondo Circuito degli Stati Uniti e nel 2009 nominata da Barack Obama come membro della Corte Suprema degli Stati Uniti.
Qualificata per esercitare la professione legale negli Stati Uniti, in Inghilterra e Galles, Amal è stata ammessa all’Ordine degli avvocati di New York nel 2002 e chiamata all'Ordine degli avvocati di Inghilterra e Galles nel 2010. Ha anche esercitato presso i tribunali internazionali dell’Aia, tra cui la Corte internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale, ed ha lavorato per tre anni presso lo studio associato Sullivan & Cromwell a New York City come parte del Criminal Defense and Investigations Group, Tra i suoi clienti anche Enron e Arthur Andersen.
Era però attratta in particolare dal tema della giustizia internazionale, e già nel 2004 completò un tirocinio giudiziario presso la Corte internazionale di giustizia. Successivamente ha lavorato all'Aia presso l’Ufficio del Procuratore presso il Tribunale speciale delle Nazioni Unite per il Libano e presso il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia.
DOSSIER SCOTTANTI
Classificata nelle directory legali Legal 500 e Chambers and Partners come avvocato leader nel diritto internazionale dei diritti umani, nel diritto internazionale pubblico e nel diritto penale internazionale, viene descritta come «una brillante mente giuridica» che «si occupa di casi di reale importanza internazionale» e «conosce a fondo i suoi dossier».
Giovanni Longoni: e se il processo all'Aja fosse l'occasione per incastrare i boia di Hamas?