Mentre la Digos di Roma continua ad indagare sul pestaggio di Gabriele Rubini, Chef Rubio (potrebbe arrivare presto in Procura a Velletri la prima informativa), aggredito nella serata di mercoledì scorso fuori dal suo villino ai Castelli Romani da un gruppo di persone, una almeno armata anche di martello e un’altra di mattone, l’attivista pro-Palestina, che sta facendo il pieno di popolarità, non ha certo ridimensionato la sua crociata anti-israeliana. Anzi.
Rubio aveva fin dalle primissime ore accusato non meglio precisati «ebrei sionisti» che lo avrebbero «aspettato in sei fuori casa e hanno tagliato i fili del cancello per massacrarmi».
Poi twittando compulsivamente, tra repost degli strazianti video che arrivano dalla Striscia di Gaza e una sua intervista tutto incerottato ad AlJaazera, ha trovato tempo per argomentare meglio la sua tesi. A picchiarlo sarebbero stati «sionisti romani, prima organizzati nella Led (Lega ebraica di difesa) ora nella Brigata ebraica, sono gruppi di destra, ultras delle curva di Roma e Lazio addestrati, militarizzati, finanziati e impuniti operano alla maniera dei nazisti degli anni ‘30».
Chef Rubio pestato? La Comunità ebraica pensa a portarlo in tribunale
Con il volto tumefatto di chi sembra reduce da un incontro ravvicinato con Mike Tyson, Chef Rubio ha denunciato nelle sc...Per par condicio, però, Rubio, che ne ha sempre per tutti, se l’è presa anche con i compagni che dovrebbero essere suoi sodali e invece lui è talmente compagno che, se sono troppo moderati, li odia.
Così, dopo le invettive contro Zerocalcare accusato di essere un filo-palestinese per convenienza, ha sfoggiato l’arte del “dissing” contro quanti gli hanno a parole espresso solidarietà ma con la condizionale: «Fanc*** il preambolo “non condivido i toni, ma”. O condanni o stai zitto», scrive Rubio, all’indirizzo di Tomaso Montanari, Francesca Albanese, Rula Jebreal, Nicola Fratoianni e altri che definisce «borghesi che fino a ieri a prendevano le distanze. Se siamo arrivati al tentato omicidio è anche per i cazzi vostri che isolate. Patetici».
Chef Rubio massacrato, antisionismo a sinistra: "Indagare sui gruppi israeliani di autodifesa"
La vicenda è nota: Chef Rubio, all'anagrafe Gabriele Rubini, è stato brutalmente aggredito nella serat...A onor del vero, non ha tutti i torti. Montanari, ad esempio, che è il primo ad usare toni vergognosi nelle sue invettive, gli ha mostrato solidarietà acchiappalike e poi lo ha bloccato. La Albanese ha ricambiato, controvoglia, il supporto che Rubio le mostrò di fronte alle accuse, fondate, di avere un conflitto di interessi in chiave pro-Palestina. Rula Jebreal nel tempo lo ha «disprezzato» per il suo supporto ad Hamas. Ma la cosa grave è che ci siano volute le martellate e i pugni di ignoti per far capire a Rubio i cortocircuiti di una sinistra ipocrita che da decenni ormai vive di moralismo, perbenismo e sciatteria, fregandosene dei problemi degli ultimi e anzi strumentalizzandone i drammi per fini elettorali.