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Ilaria Salis-Carola Rackete, ci mancava solo l'asse rosso

Enrico Paoli
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Magari uno si aspettava pure che Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi Sinistra, dopo la figuraccia (definiamola così...) rimediata con la candidatura di Aboubakar Soumahoro, quello rimasto impigliato nello scandalo dei fondi destinati alle cooperative di immigrati, avesse imparato qualcosa. Macché.

Al grido di «Cambiamo l’Europa», il mantra di questa campagna elettorale, Avs ha deciso di puntare sulla coppia rossa, anzi rossissima, Carola Rackete e Ilaria Salis, candidando la seconda nelle proprie liste, mentre l’ex comandante della Sea Watch - arrestata nel 2019 per aver attraccato a Lampedusa, senza permesso, dove fece scendere gli immigrati-, viene usata come testimonial, correndo in Germania, con Die Linke. E già così la cosa farebbe pure sorridere. Solo che la farsa, come tradizione vuole, vira subito in dramma.

 

 

«Penso che le parole di Matteo Salvini continuino a infiammare l’estrema destra, incentivando i crimini d’odio e polarizzano la società al posto di creare unità e giustizia sociale», afferma l’attivista, parlando a margine di un incontro organizzato da Alleanza Verdi Sinistra a Milano. Quanto a Ilaria, «penso che non ci siano assolutamente prove sufficienti contro di lei, dovrebbe essere immediatamente rilasciata e affrontare un giusto processo. È una vergogna per il governo, che usa questo caso in modo politico». Basta mischiare un po’ di tutto per non far capire nulla, salvo l’odio nei confronti di Salvini. «Io incentiverei i “crimini d’odio”, dice la speronatrice», replica il vice premier alla Rackete in un post sui social, «e che bella coppia con la Salis. Il miglior antidoto a questi sinistri personaggi è un voto massiccio alla Lega».

Sì, perché se già vi sembra sufficiente la follia della Rackete, il rinforzo della Salis non è da meno, certificando lo spessore dell’asse rosso messo in campo da Fratoianni. «So di essere dalla parte giusta della Storia», sostiene Ilaria Salis in una intervista su La Stampa, schierandosi con le proteste pro-Gaza. «È rincuorante che gli studenti non siano rimasti in silenzio davanti al massacro quotidiano di civili, la fame e le bombe che si abbattono sulla striscia di Gaza», ignorando ciò che ha provato la reazione di Israele, ovvero l’atto terroristico di Hamas. Per la Salis è un dettaglio trascurabile.

Così come discutibile la sua rilettura della storia, pur essendo un’insegnante. «Quando si parla di immigrazione, ad esempio, dobbiamo tenere a mente cosa sono stati il colonialismo e la decolonizzazione. La storia del ’900 ha mostrato dove possono portare nazionalismo e guerra», sostiene la Salis, «e per quasi mezzo secolo una cortina di ferro ha separato due sistemi politici, economici, sociali e culturali contrapposti». Insomma, è con queste due barricadere rosse, con una speronatrice e un’attivista molto attiva (la donna è accusata di aver partecipato all’aggressione nei confronti di due presunti neonazisti durante una manifestazione), che Fratoianni vuole cambiare l’Europa.

 

 

«Quelle di Carola e Ilaria sono due storie diverse, certo, ma ambedue pongono questioni che riguardano l’Europa del domani», afferma il leader di Alleanza Verdi Sinistra, «su cui queste elezioni europee decideranno molto». «Ci dicono spesso quelli della destra, con anche tono dispregiativo, “non avete un programma, solo battere la destra”. Voglio fare una confessione: io penso che battere questa destra sia un fior fior di programma politico», chiosa Fratoianni. A ciascuno le proprie ambizioni. Ma se con Carola e Ilaria Alleanza Verdi Sinistra voleva riempire un vuoto, seguendo il ragionamento di Fratoianni quello del programma, l’esponente dell’opposizione, in realtà, scava un fossato con l’elettorato.

Perché a seguire le elucubrazioni mentali dei verderossi non sono certo i giovani pro Palestina, quindi forza Hamas, o i ragazzi impantanati nelle derive pseudo ambientaliste, tipo Ultima generazione, ma gli elettori più avanti con gli anni. Quelli rimasti a Enrico Berlinguer, per intendersi, saldamente ancorati alla questione morale. «Battere la destra di Eugenia Roccella è un grande programma politico. Battere la destra di Salvini, Sangiuliano, Santanchè, è un grande programma politico», chiosa Fratoianni. Bel programma, sì, molto articolato anche...

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