Zona Bianca, FdI contro Fatto e Travaglio: "Chico Forti? Vergogna, perché rosicano"
L’ultimo fine settimana è stato scosso da un avvenimento storico, il rientro in Italia di Chico Forti dopo 24 anni e 6 mesi di carcere a Miami, negli Stati Uniti, dove era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Daniel Pike.
Forti è atterrato alle 11:30 di sabato scorso all’aeroporto di Pratica di Mare, dove è stato accolto dal premier Giorgia Meloni. Dopo una prima notte nel carcere di Rebibbia, l’ex-imprenditore trentino è stato trasferito nel penitenziario di Verona e ha subito fatto richiesta di permesso per raggiungere Trento e poter visitare la madre, Maria Lonar Forti, 96 anni, che non vede il figlio dal 2008. Sulla notizia, il Fatto Quotidiano si è espresso con una copertina molto dura, dal titolo: “Benvenuto Assassino".
"Benvenuto assassino": al Fatto esplode il caso Chico Forti, rivolta contro Travaglio
Di questo si parla a Zona Bianca, programma di attualità e approfondimento politico e sociale, condotto da Giuseppe Brindisi su Rete 4 e realizzato in collaborazione tra Videonews e Tg4. Tra gli ospiti c’è Marco Lisei, Capogruppo Fratelli d'Italia al Comune di Bologna, scandalizzato per il titolo del Fatto, ma anche fiero del risultato ottenuto dal governo: “Non rovinerà la festa un titolo vergognoso di un quotidiano, su un fatto di cronaca che è straordinario, uno straordinario risultato di questo governo, della diplomazia italiana. Sul quale probabilmente qualcuno rosica, perché ci hanno provato in tanti e non ci sono riusciti".
Chico Forti, la sinistra ha perso la parola: ecco cosa dicevano poco tempo fa
"Questo governo, invece, riesce a riportare un italiano tra le braccia di sua madre, a prescindere che sia assassino o non assassino, perché non lo sapremo mai. Ognuno potrà avere le sue idee, ma è una persona che ha scontato oltre 20 anni di pena non in Italia e l'Italia lavora per riportare – sottolinea - in Italia e consentire di far scontare in Italia, perché sconterà la pena in Italia, i detenuti italiani e far riabbracciare loro le proprie famiglie”.