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Bruno Vespa, gli insulti in prima pagina del Fatto Quotidiano: "Fuorilegge, criminoso, mentitore"

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"Il fuorilegge" è il titolo a tutta pagina pubblicato sulla prima de Il Fatto quotidiano con la foto di Bruno Vespa. "Uso criminoso della Tv - Si ribella all'Agcom che boccia il duetto Meloni-Schlein. Mente sui talk del 2001 (senza candidati), ignora tutte le sentenze e viola la par condicio contro Santoro in lista".  

Segue articolo altrettanto duro: "Bruno Vespa prende malissimo il no dell’Agcom al duello televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein a Porta a Porta. Ma prende ancora peggio il rifiuto di diversi partiti di confrontarsi nel suo salotto, unica condizione che avrebbe sdoganato le sfide tv tra i leader. Si sente tradito, Vespa, e reagisce male, prendendosela con Marco Travaglio, Daniele Luttazzi, Michele Santoro ed Enzo Biagi. Un goffo editto bulgaro, peraltro fuori tempo massimo", si legge nel pezzo.

 

 

Il Fatto riporta lo sfogo di ieri sera 16 maggio di Vespa durante la trasmissione Cinque minuti. "Anche nel 2001 c’era la par condicio, proponemmo una prima serata con Berlusconi e una con Rutelli, ci furono negate. Al tempo stesso, sulle tre reti Rai andò in onda questo". Quindi manda in onda "a puntata di Satyricon "in cui Travaglio, intervistato da Luttazzi, spiegava la sua inchiesta sui soldi di B. Vespa si avvelena: 'Travaglio e Santoro non tennero conto della richiesta di archiviazione per quelle accuse contro Berlusconi'. Come se bastasse a garantire per la storia del forzista", riporta l'articolo.  

 

 

"Il sarcasmo di Vespa dimostra l’insofferenza per lo stop. Che però non è certo il primo e forse dovrebbe indurre il conduttore a qualche riflessione: nel 2022 l’Agcom dovette dirgli che la sfida tra Meloni ed Enrico Letta non rispettava le regole, nel 2016 l’Autorità fu costretta a richiamarlo dopo un’intervista piuttosto conciliante al figlio di Totò Riina", attacca il Fatto. "Ora invece i criminali sono Travaglio (peraltro mai condannato per quella trasmissione, come Luttazzi) e chi osava criticare Berlusconi".

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