Piero Fassino, Giannini a DiMartedì: "In questa vicenda c'è un profilo personale"
C’è attesa per le decisioni della procura di Civitavecchia in merito al caso di Piero Fassino, colto con le mani nella marmellata, anzi nei profumi, al Duty Free del Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino. Più di un tentativo di furto, maldestro, costato la gogna mediatica all’ex-sindaco di Torino. Il procuratore Liguori dovrà stabilire se archiviare per tenuità del fatto o procedere nei confronti di Fassino. Di questo caso si discute a DiMartedì, il programma di approfondimento politico di La7, condotto da Giovanni Floris. Il padrone di casa chiede all’ex-direttore de La Stampa, Massimo Giannini, perché non si parla tanto di questo caso e perché non venga ritenuto un “affaire” politico.
Questa la risposta di Giannini: “Quello di Fassino è un caso particolarmente complicato, perché intanto, nella prima fase, non era chiara la versione ufficiale. Adesso, come per la Santanchè, cominciano ad uscir fuori i testimoni che riferiscono che non sia la prima volta etc. La sensazione è che io fatico a credere che sia un complotto contro Fassino, perché in questa fase – spiega Giannini - Fassino non è che sia il presidente della Spectre. È un ex-leader, deputato, etc.. C'è, però, un profilo più personale nella vicenda Fassino, c'è anche chi ha parlato di cleptomania, anche perché un profumo francamente... faccio fatica a pensare che abbia rubato per il partito come si diceva ai tempi di tangentopoli (ride, ndr), trattandosi di due profumi”.
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Fassino, intanto, è ovviamente preso di mira dai media per questa assurda vicenda, anche il tg satirico “Striscia La Notizia” ci ha creato su una gag: "Si stanno avvicinando le elezioni europee, quale partito sente il profumo della vittoria? Scusate se ho detto profumo, eh", parte subito in quarta Gerry Scotti accanto a una sorridente Michelle Hunziker.
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