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Otto e Mezzo, le traveggole di Di Trapani: "Sciopero Rai largamente riuscito"

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Lo sciopero della Rai è di fatto fallito. Lo sciopero indetto da Usigrai, il sindacato rosso di Viale Mazzini, per lunedì 6 maggio non ha fermato l'azienda: in onda regolarmente Tg1, Tg2 e RaiNews24. Al contrario, stop o edizioni ridottissime per Tg3, tg regionali e Rai Parlamento.

Un giorno, per dirla con le parole di Unirai, il nuovo sindacato di destra, "storico. Un muro è caduto". Già, perché mai in precedenza la mobilitazione del soviet rosso di Viale Mazzini non aveva sortito una paralisi totale. E forse anche per questo, da sinistra e dall'Usigrai stessa, ecco che i segni di nervosismo sono molteplici, con pesantissimi attacchi al governo, che avrebbe impedito - non si è capito come - lo sciopero.

E mostra di pensarla così anche Vittorio di Trapani, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, su La7, dove il caso-Rai teneva largamente banco. Secondo Di Trapani "lo sciopero è largamente riuscito, c'è stata un'adesione attorno all'80%, smontiamo le bufale. Lo sciopero è fortemente riuscito. E confermo: c'è un attacco alla libertà di stampa". 

 

"Ma l'attacco in corso è più ampio - riprende con toni catastrofici -: ai diritti e alle libertà costituzionali. C'è un attacco al diritto di sciopero. C'è un attacco al diritto allo sciopero anche nel comunicato dell'azienda che io non ricordo nei confronti di uno sciopero, si dice che il sindacato danneggerebbe l'azienda. C'è un attacco più generale al diritto di critica, si pensi alle manganellate contro gli studenti in piazza. Poi la libertà di stampa", conclude Di Trapani, citando la classifica sulla libertà di stampa di Rsf in cui, per inciso, l'Italia è piazzata molto meglio per fare quattro esempi rispetto al tempo dei governi Conte, Monti, Renzi e Gentiloni.

Otto e Mezzo, Di Trapani sullo sciopero Rai: qui il video

 

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