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Bianca Berlinguer a Del Debbio: "Cos'ha detto in faccia ai comunisti sovietici mio papà Enrico"

Roberto Tortora
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Quest’anno decorrono i quarant’anni dalla morte di Enrico Berlinguer (11 Giugno 1984), storico segretario generale del Partito Comunista dal 1972 fino al giorno della sua prematura scomparsa. Doveroso, quindi, l’omaggio e il ricordo di una delle figure politiche più importanti della prima Repubblica a Dritto e Rovescio, il programma di approfondimento politico di Rete4, condotto da Paolo Del Debbio. Il padrone di casa ne approfitta, coinvolgendo la sua collega di rete, Bianca Berlinguer, figlia del leader della sinistra italiana anni ’70, affidandole il ricordo del padre.
 

Bianca Berlinguer ne approfitta per svelare un aneddoto e per sottolineare le differenze tra comunismo sovietico e comunismo italiano: “Mio padre veniva da una famiglia antifascista e, ti racconto questa, suo nonno, cioè il mio bisnonno, era stato un mazziniano e anche amico di Garibaldi, lo sappiamo perché abbiamo trovato in questi giorni una corrispondenza che aveva avuto con lui. Suo padre, mio nonno, era socialista. Mio padre è diventato un comunista italiano e ci tengo molto a dire italiano, perché il comunismo italiano è stato molto diverso, ha preso le distanze fino a rompere nettamente con quello sovietico, mi sembra doveroso ricordarlo in questi giorni. Nel 1977 papà andò al congresso dei comunisti sovietici a dire che la democrazia è un valore universale nel quale costruire un'originale società socialista, quindi disse che senza democrazia non c'era socialismo”.

 

 

 

La Berlinguer, poi, critica il premier, Giorgia Meloni, per non aver dichiarato pubblicamente di essere antifascista nel giorno della Liberazione, ma aver solo genericamente affermato di essere contro ogni totalitarismo: “È giusto dire di essere contro ogni totalitarismo, per carità, però noi il 25 festeggiamo la liberazione dal Nazi-fascismo, cioè è una data precisa che segna la liberazione da una dittatura fascista. Noi stiamo ricordando quella dittatura che abbiamo avuto in Italia per vent'anni e che ha fatto tutto quello che è inutile che stiamo a ricordare".

 

 

 

"Non vorrei che si pensasse, ogni tanto, che è come se ci fosse stato un fascismo buono, quello precedente alle leggi razziali e all'alleanza con Hitler, e un fascismo poi cattivo - conclude la conduttrice di E' sempre CartaBianca -. No, perché il 10 giugno 1924 è stato ucciso Giacomo Matteotti e sono state conculcate tutte le libertà, gli oppositori finivano in prigione, al confino, finivano uccisi, quindi questo ricordiamocelo bene, è stata una dittatura”.

 

 

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