Otto e mezzo, Lilli Gruber e l'aborto: "Mia mamma lo disse a me e a mia sorella"
Lilli Gruber durante la sua trasmissione Otto e mezzo (La7), mentre si discuteva di aborto e del diritto di scelta di ogni donna di decidere del proprio corpo, puntualizzando che si tratta di un diritto, ha parlato di sua madre. La giornalista, che ha sempre tenuto molto alla sua privacy e alla sua sfera persone, in questa occasione ha derogato raccontando della mamma, che è venuta a mancare prima di Natale, "una signora del 1927, cattolica, credente, praticante".
"Nel 1981" rivela Lilli Gruber, "andò anche lei al votare referendum per non abolire la legge 194 sull'interruzione di gravidanza". "Disse a me e mia sorella", prosegue la giornalista. "Io voglio che le donne possano avere il diritto di scelta. Io non potrei mai abortire, disse mia madre, ma mi batterò tutta la vita perché le donne abbiano il diritto di scelta".
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Finita la parentesi personale Lilli Gruber ha chiesto alla sua ospite Maria Rachele Ruiu, esponente di Pro Vita & famiglia se condivideva: "Non crede che sia una posizione civile?". L'antiabortista ha risposto puntualizzando che "le donne devono avere il diritto di sapere cosa sia l'aborto" spiegando che "devono essergli raccontate le conseguenze fisiche e psicologiche dell'aborto e devono essere date alle donne tutte le possibilità per superarlo".
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A quel punto è intervenuta l'avvocata, attivista Lgbtq+, Cathi La Torre. "Ma voi lo prendete in considerazione il fatto che una donna interrompa volontariamente la gravidanza perché lo vuole?". La rappresentante di Pro Vita & famiglia ha ammesso "ci saranno pure", ma, ha aggiunto, "la maggior parte delle donne non vuole abortire per scelta". "Ma chi lo dice?" la hanno zittita Gruber e La Torre indignate.
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