Strage a Mosca, l'inquietante ipotesi di Dario Fabbri: "Mai escludere niente"
L'attentato a Mosca e le sue conseguenze, per ovvie ragioni, tengono banco anche in televisione. Se ne parla anche a In altre parole, il programma condotto da Massimo Gramellini il sabato sera su La7, la puntata è quella del 23 marzo.
Ospiti in studio la giornalista Cecilia Sala e Dario Fabbri, esperto di geopolitica. "Scappavano verso i soldati russi", ha commentato Cecilia Sala, mettendo in evidenza il controsenso. Il commando di presunti attentatori, in fuga verso l'Ucraina, avrebbe trovato i russi sulla strada. E così è stato.
E dopo questa riflessione ecco che Fabbri avanza l'ipotesi del complotto dei complotti: un attacco russo contro i propri connazionali. "Qualcuno diceva che questo attentato, specifico subito che non ne ho certezza, ricordi dei bombardamenti che negli anni Novanta che i servizi russi fecero da soli contro alcuni condomini a Mosca che poi giustificarono la seconda guerra di Cecenia", premette l'esperto.
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Dunque, aggiunge: "Tuttavia, in questo caso, pensare a un attacco russo nel Caucaso non avrebbe alcun tipo di senso. È vero che in Cecenia ci sono gli oppositori di Kadyrov (a capo della Repubblica Cecena, ndr) che sono contrari all'impegno e sono dalla parte dell'Ucraina". Ma dopo queste premesse, ecco che conclude: "Sarebbe oltre ogni crisma di logica ma mai escludere niente". Già, con i russi e Vladimir Putin non si può mai escludere nulla.
In altre parole, l'intervento di Dario Fabbri: qui il video
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