Orsini e Chef Rubio indagati: perché sono nel mirino della procura di Roma
Il pm della Procura di Roma, Erminio Amelio, ha aperto due fascicoli i cui indagati sono nomi illustri del complottismo nostrano. Da un lato il professore Alessandro Orsini, dall'altro chef Rubio. I due sono stati denunciati lo scorso 24 gennaio dalla comunità ebraica romana. L'accusa sarebbe quella di "plurime e reiterate condotte integranti i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa". Come riporta il Messaggero, il presidente e legale rappresentante della comunità, Victor Fadlun, e l'avvocato Roberto De Vita, hanno chiesto inoltre l'intervento della polizia postale "al fine di segnalare e far richiedere a Facebook, X e YouTube la chiusura dei profili e delle pagine" dello chef e del professore.
Le querele-denunce accusano i due di condotte "manifestatamente discriminatorie nei confronti del popolo israeliano - si legge nelle denunce-querele - anche mediante la sovrapposizione-confusione tra concetti diversi (il governo israeliano, lo Stato di Israele, "l'amico ebreo", il sionismo in generale), incoraggiando altresì la propaganda di pregiudizi antisemiti e la ripulsa violenta contro gli ebrei". Con le indagini che sono ora in corso, sarà la polizia giudiziaria a verificare se ci siano gli estremi per sostenere un eventuale giudizio nei loro confronti.
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Al professor Orsini, fra le tante cose, viene contestata la reazione all'indomani dell'attentato del 7 ottobre. Orsini pubblicò una serie di post in cui definì il primo ministro israeliano "un terrorista di Stato" e il suo governo "una delle dittature più brutali e razziste del mondo". Poco dopo, rivolgendosi direttamente al Presidente israeliano, scrisse: "Caro Netanyahu, ma se tu massacri un popolo e i tuoi soldati stuprano le sue donne; e se nessuno ti punisce per i tuoi crimini contro l'umanità, ma cosa ti aspetti che accada se non una rivolta? Ma il cervello te lo sei bevuto tutto o è rimasto un brandello funzionante?". A chef Rubio sono contestati decine di post e dichiarazioni violente nei confronti dello Stato d'Israele. Il culmine fu la pubblicazione della foto di un pugnale, recante la scritta "coltello antisionista con manico in legno d'ulivo" (albero sacro nella tradizione ebraica, ndr).
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