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Prima di domani, Orsini: "Putin? No, è il successo dei russi"

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"La nostra chiave di lettura in questo momento è sbagliata": Alessandro Orsini lo ha detto in collegamento con Bianca Berlinguer a Prima di domani su Rete 4, commentando quanto successo ieri in Russia, dove il presidente uscente Vladimir Putin è stato riconfermato per un quinto mandato con una percentuale dell'87%. Un numero di preferenze record parecchio contestato soprattutto in Occidente per via delle elezioni poco trasparenti che si sono tenute nel Paese. 

In ogni caso, secondo Orsini, "questo non è il successo elettorale di Putin ma della Russia, dei russi che hanno saputo compattarsi in un momento iper tragico della loro storia davanti a nemici come gli Stati Uniti, la Nato e l'Unione Europea. Pur avendo nemici così potenti di fronte a sé, sono riusciti a non dividersi e a rimanere uniti intorno allo Stato, perché Putin rappresenta lo Stato. E questa è una prova di forza. Infatti ho sempre detto: stiamo attenti e chiudiamo subito il conflitto perché questo è un Paese molto temibile". Secondo il professore, insomma, il momento tragico non lo stanno vivendo gli ucraini, attaccati da Mosca nel 2022, ma i russi. 

 

 

 

A considerare illegittima queste elezione, tra gli altri, il leader ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui l'unico obiettivo dello zar è governare per sempre. Mentre della Casa Bianca il Consigliere per la sicurezza americana, Jake Sullivan, in un briefing con la stampa ha detto: "Le elezioni in Russia non sono state né libere né giuste ma la realtà è che Putin è il presidente e dobbiamo fare i conti con questa realtà".

 

 

 

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