Donatella Di Cesare, "contro la censura di Stato": condivide il manifesto con simbolo anarchico
"Contro la censura di Stato. Libertà di espressione nelle Università! Solidarietà con la professoressa Di Cesare": questo quanto si legge su dei volantini comparsi nelle scorse ore a La Sapienza a Roma, dove insegna Donatella Di Cesare. Quest'ultima è stata travolta dalle critiche per il post di addio all'ex brigatista Barbara Balzerani. "La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna", aveva scritto la docente sui social, salvo poi cancellare tutto per via dei commenti negativi ricevuti.
La sua presa di posizione ha destato non poco scalpore. In molti hanno anche chiesto le sue dimissioni come professoressa universitaria. Ma l'appello è rimasto inascoltato. La Di Cesare è tornata in aula, dove qualcuno l'ha omaggiata con dei volantini solidali. Lei stessa ha pubblicato lo scatto di uno di questi fogli su Facebook, commentando: "Ringrazio gli studenti del Dipartimento di Filosofia della Sapienza per la loro solidarietà". In fondo a quel volantino, però, c'è un simbolo che forse la professoressa non ha notato. Si tratta, come osserva il Giornale, di una stella nera a cinque punte, in genere "utilizzata come simbolismo dei movimenti anarchici".
Il fatto che lei ringrazi tutti "gli studenti", in maniera generica, spinge a chiedersi se tutti siano davvero concordi con il manifesto. E in effetti, mentre qualcuno affiggeva i volantini con la stella nera, il collettivo di Azione universitaria proponeva invece un altro tipo di striscione. Uno striscione con su scritto: "La violenza si combatte. Non si commemora. Di Cesare vergogna".
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