Agnelli, mistero sui 56 milioni di John Elkann: da dove arrivano quei soldi?
La residenza svizzera di Marella Angelli, certo, ma l'inchiesta della procura di Torino sull'eredità dell'Avvocato ha aperto un filone se possibile ancora più esplosivo. Si tratta degli assetti della Dicembre, la cabina di comando degli Elkann, oggi saldamente nelle mani dei tre fratelli John, al 60 per cento, Lapo e Ginevra, con il 20 per cento ciascuno.
Ebbene, secondo quanto sostiene il Giornale, gli investigatori hanno riscontrato diverse anomalie nel periodo compreso fra il 2003 e il 2004 proprio in relazione alla ricapitalizzazione dell’allora accomandita Giovanni Agnelli. Con alcune date in evidenza: ad esempio il 24 gennaio 2003, lo stesso giorno in cui muore il fondatore della Fiat, Marella dona al nipote John il 25,38 per cento della Dicembre facendo salire le sue quote al 58,71 per cento.
Dopodiché la Dicembre fa la sua parte e Elkann sborsa 56 milioni, ma da dove arriva quella montagna di soldi? Gira e rigira, anche in questa operazione, secondo Zurlo, ci sarebbe lo zampino di Marella. E qui entra in campo la procura che mette in fila le anomalie, portate alla luce nel decreto. Fra le altre, "l’assenza totale di documenti originali posti alla base della vicenda ereditaria, sin dalla successione dell’avvocato Agnelli", e ancora "la natura ragionevolmente apocrifa delle firme riconducibili a Caracciolo Marella su alcuni documenti di rilievo". Non solo. "Il pagamento delle quote apparentemente effettuato mediante disposizioni ai fiduciari e su conti bancari esteri allo stato non è documentato", scrive chi indaga. Nelle perquisizioni, rivela il Giornale, la procura è andata alla caccia di 14 originali, qualcosa, si dice tre documenti, sarebbe saltato fuori. Oggi al Tribunale del riesame si gioca il primo match fra accusa e difesa e giudici sono chiamati a pronunciarsi proprio sui file e sui fogli portati via.
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