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PiazzaPulita, Rampini: "Dare ragione a Orsini? Non arrivo fino a lì"

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"Aveva ragione Orsini?", "No, la mia autocritica non arriva fin lì": lo scambio di battute è avvenuto tra Corrado Formigli e Federico Rampini a Piazzapulita su La7, in riferimento alle tesi che il professore esponeva due anni fa, proprio nello studio di Formigli, a proposito della guerra russo-ucraina. Nel marzo del 2022, per esempio, diceva: "Bisogna avere il coraggio di dire che Putin in Siria ha sconfitto gli Stati Uniti, la Nato e l'Europa e che Putin ha già vinto in Ucraina. Non esiste nessuna possibilità al mondo che qualcuno sottragga l'Ucraina a Putin". E ancora: "Secondo voi è possibile affermare che l'Ue sia un'organizzazione politicamente fallita? Dov'era la Commissione europea quando era chiarissimo che Putin avrebbe sfondato il fronte?". 

In un altro intervento da Formigli, poi, Orsini disse: "Noi siamo esattamente come Putin, se Putin è un mostro sicuramente lo siamo anche noi. Putin è uno schifoso, un cane, allora il punto fondamentale è che tra schifosi noi ci possiamo intendere. Se noi poniamo Putin in una condizione disperata, Putin sventrerà l'Ucraina". E ancora: "L'Italia deve rompere con l'Unione europea momentaneamente, non è che deve uscire, deve fare una dichiarazione in cui dice che abbiamo sbagliato tutti, riconoscendo le colpe dell'Occidente e di Putin, e dirsi disponibile al riconoscimento a guerra in corso del Donbass e della Crimea, che poi è la richiesta di Putin". 

Qui l'intervento di Rampini a Piazzapulita

 

 

 

A due anni di distanza, con i russi che acquisiscono sempre più forza sul campo, Rampini ha ammesso: "Credo sinceramente che le cose che scrivevo io un anno fa su Putin erano sbagliate perché ho sottovalutato la sua forza e sopravvalutato le sue difficoltà, ma ne traggo conclusioni diametralmente opposte a quelle di Orsini". Il futuro del Paese di Volodymyr Zelensky, infatti, l'esperto di geopolitica lo vede così: "Secondo me, a un certo punto purtroppo l'Ucraina dovrà cessare di combattere, ma questo dovrà avvenire in un contesto in cui l'Europa comincia finalmente a costruire una difesa comune, anche per prepararsi a un mondo post-americano, e offre all'Ucraina l'ingresso in una forma di alleanza di difesa militare oltre che nell'Ue. L'Ucraina, per accettare un sacrificio immane come la cessione di un pezzo di se stessa a Putin, deve avere in cambio delle garanzie molto solide da parte dell'Europa".

 

 

 

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