Mario Sechi sulla polemica contro la Rai: "Io lo chiamo pluralismo"
Ma quale censura? Mario Sechi smentisce la polemica che ha travolto la Rai su Sanremo. Ospite di Otto e Mezzo nella puntata di martedì 13 febbraio su La7, il direttore di Libero torna sul caso Ghali. Il cantante si è appellato a favore di uno "stop al genocidio" a Gaza, scatenando le reazioni di Israele. Da qui il comunicato Rai affidato a Mara Venier e le successive accuse alla tv di Stato.
Eppure per Sechi una soluzione poteva essere trovata, e ben prima. "Perché non hanno detto nulla del 7 ottobre? Gli autori di Sanremo avrebbero potuto aggiungere un ricordo a quanto accaduto (l'attacco di Hamas contro Israele ndr)". Nulla dunque che ha a che vedere con la censura del pensiero dell'artista. Anzi. "Come lo chiamiamo? - prosegue - Io lo chiamo pluralismo".
"Intenzione violenta contro Giorgia Meloni": la denuncia di Mario Sechi
Infine, tornando al colloquio telefonico tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein sulla situazione in Medio Oriente, il direttore ricorda: "Non è un cambio di linea: Meloni ha rafforzato la sua posizione sul cessate il fuoco. C'è un punto importante: un pressing internazionale in corso. Alla fine dobbiamo chiederci se il cessate il fuoco sia la linea da seguire. Per me bisogna finire bene la guerra".
"Un bancomat per criminali": Mario Sechi inchioda "faccia di bronzo" Giuseppe Conte