Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto: "Dove dovrebbe essere sepolto mio padre se non a Superga?"
Chiede rispetto per la famiglia in questi giorni difficili rimandando ogni tipo di discussione ad altri momenti, ma su una cosa Emanuele Filiberto di Savoia non transige: la sepoltura del padre Vittorio Emanuele III, scomparso sabato 3 febbraio a 86 anni, dentro la basilica di Superga. In un'intervista rilasciata alla Stampa nel giorno in cui si apre a Venaria la camera ardente del padre, l'erede Savoia tuona contro chi vorrebbe impedire la tumulazione nel Real basilica dopo le esequie al Duomo di Torino. "Superga è la Cripta di casa Savoia, fatta dai Savoia. Dove altro dovrebbe riposare mio padre?", chiede provocatoriamente Emanuele Filiberto sostenendo che "le polemiche contro di lui sono uno sport nazionale". "Dico 'va bene' ma almeno rispettateci in questi giorni difficili per la nostra famiglia", aggiunge il principe che nell'intervista alla Stampa tira fuori anche un'altra questione che gli sta particolarmente a cuore: quella dei gioielli di Casa Savoia custoditi nel caveau della Banca d'Italia.
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"Sono oggetti di famiglia, privati, legati a ricordi e alla nostra storia. Non hanno niente a che vedere con il terzo comma della 13esima disposizione transitoria della Costituzione", puntualizza Emanuele Filiberto. "Sono gioielli personali. Dopo il referendum furono affidati all'allora governatore della Banca d'Italia, Luigi Einaudi. A mio nonno avevano assicurato che sarebbe tornato dopo poco tempo. Per questo decise di lasciare i gioielli".
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Quanto invece alle leggi razziali firmate da re Vittorio Emanuele III nel 1938 e la presa di distanza di Casa Savoia nel 2021, Emanuele Filiberto spiega che il padre "è sempre stato molto timido e veniva facilmente frainteso". "Ha sbagliato a dire quello che ha detto. Ma poi ha fatto la cosa giusta, era fermamente convinto, non è stato un modo per tornare in Italia", ha precisato l'erede tirando in ballo le emozioni che "spesso ti fanno sbagliare, dire cose che non vorresti". "Le emozioni riguardo a suo padre e a suo nonno per lui sono sempre state una matassa difficile da districare", ha confessato Emanuele Filiberto. L'intervista su La Stampa si chiude con una domanda su una eventuale sua discesa in politica. Il principe non lo esclude: "Vedremo, è presto per parlarne". "Lavorerò comunque per il mio paese come Gran Maestro degli ordini distici di casa Savoia e avrò un bel po' da fare", ha concluso il principe.