Strano, ma vero: Massimo Giannini se la prende con le opposizioni. Per una volta l'ex direttore de La Stampa non prende di mira il governo, ma Pd e M5s. E lo fa con toni durissimi. Ospite di Giovanni Floris nella puntata di DiMartedì del 30 gennaio su La7, Giannini definisce grillini e dem "indecenti". A suo dire se Giorgia Meloni è forte è perché "le opposizioni sono indecenti, Pd e M5S non fanno altro che litigare". Una situazione che li porterà a schiantarsi: "Alle Europee andranno divisi e prenderanno una batosta". Risultato? "Gli italiani non vedono l'alternativa, così Meloni continuerà a surfare senza particolari problemi".
In ogni caso Giannini non si smentisce e una frecciata al premier la deve lanciare. Il caso ormai è noto: il botta e risposta tra Meloni e Repubblica in fatto di privatizzazioni. "A me questo non interessa - premette - Io rifiuto il meccanismo che ha usato Giorgia Meloni col quale attacca un giornale per interposto editore. A me dell'editore non interessa niente. Io non sono né il servo sciocco né l'utile idiota del mio editore. Ho la mia testa e penso". Per questo - prosegue - "ti dico che sbagli su certe cose. Ho il diritto di farlo. Pare di no. Pare che questo diritto man mano venga sempre più ristretto e conculcato".
Massimo Giannini, l'insulto a FdI e Meloni: "I latrati dei suoi cani"
E niente, il copione è sempre lo stesso: Giorgia Meloni è la "cattiva" di turno e Repubblica ed ...Finita qui? Niente affatto, perché il giornalista torna anche sulle accuse di fascismo sventolate dalla sinistra: "Meloni non chiuderà mai quella porta, perché un pezzo del suo partito è nostalgico del fascismo, un altro del Movimento sociale italiano". Insomma, "fanno le vittime, ma il fascismo ce l'hanno dentro casa". Il consueto disco rotto. Anzi, ormai frantumato.