Lapo Elkann, "società liquidata": fine corsa, quanti milioni ha "bruciato"
L'avventura da imprenditore di Lapo Elkann, almeno per il momento, è finita. Ieri l'assemblea dei soci di Italia Independent Group ha deliberato lo scioglimento e la liquidazione della società da lui fondata nel gennaio 2007 che venne annunciata nella cornice glamour del Pitti Immagine Uomo, quell’ambiente moda- fashion in cui Lapo sempre stato un protagonista. Del resto era una società di stile e design specializzata nella distribuzione di occhiali da sole e montature da vista.
La fine di Italia Independent è arrivata ieri, ma in realtà la luce si era spenta da parecchio tempo. Quel "A new era is coming" (un nuovo inizio sta arrivando) annunciato lo scorso settembre e che ancora campeggia come unico post sul profilo social del marchio, non si è mai tradotto in realtà. Spiega Mario Ginevini sul Corriere che la società dal 2016 non aveva più chiuso un bilancio in utile e da allora la somma matematica delle perdite è arrivata a 86 milioni. Nel frattempo i ricavi sono crollati ai 2 milioni del 2022 (erano 6,8 nel 2020 e 17 nel 2017). In Borsa ieri quotava 0,16 euro, all’esordio nel 2013 26 euro.
"26 gennaio, liquidazione del gruppo": per Lapo Elkann finisce (ancora) malissimo)
Da parte sua Lapo, che a onor del vero non ha mai gestito le proprie aziende, tra rilanci e aumenti di capitale ha bruciato quasi 40 milioni di euro in Italia Independent. L’ultimo bonifico da 12,8 milioni di euro fatto dall'erede Agnelli alla sua società risale è stato un anno fa: soldi con cui ha accontentato gli istituti finanziari creditori – Unicredit, Intesa, Bnl, Ifis, Banco Bpm – che si sono accontentati di quote di rimborso tra il 10% e il 20%. Marco Cordeddu, attuale amministratore delegato della società e amministratore unico di Italia Independent, è stato nominato liquidatore delle società del gruppo. Fallita la cessione per mancanza di offerte, si è passati dunque alla liquidazione.
Riparte lo scontro sull'eredità Agnelli
Ma Lapo non cadrà di certo in disgrazia. Spiega il Corriere che il nipote di Gianni Agnelli avrà la quota parte, con i fratelli John e Ginevra, dell’eredità della nonna Marella Caracciolo valutata complessivamente circa 160 milioni tra case, opere d’arte, gioielli e liquidità. Ci sono poi alcune piccole partecipazioni raggruppate sotto le insegne societarie di L Holding e Laps to go, ma il suo vero “tesoro” è quel 20% della Dicembre la cassaforte degli Elkann che incassa i dividendi (39% del monte complessivo) della Giovanni Agnelli al vertice del gruppo Exor. Facendo due conti quest’anno Lapo dovrebbe aver incassato circa 2,9 milioni.
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