Otto e mezzo, Bocchino gela Giannini: "Questa è la democrazia, bellezza"
"Meloni con questo attacco dissennato in una rete amica, che è Rete 4, e in un programma amico, che è quello di Nicola Porro, ha confermato il suo modus operandi che riflette l'idea della capocrazia, una visione proprietaria della cosa pubblica e dei rapporti con i corpi intermedi della società, con l'informazione, con i poteri economici": Massimo Giannini lo ha detto nello studio di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, mettendo nel mirino la premier per la sua intervista a Quarta Repubblica.
Nell'intervista in questione, in realtà, la presidente del Consiglio si è semplicemente difesa da un articolo comparso su Repubblica e intitolato "L'Italia in vendita", che criticava il governo sulle privatizzazioni dei grandi asset. "Bello tutto – aveva detto la Meloni – ma è singolare che questa accusa arrivi dal giornale di proprietà di quelli che hanno preso la Fiat e l’hanno ceduta ai francesi, che hanno trasferito all’estero sede fiscale e legale, hanno messo in vendita sui siti immobiliari le sedi delle nostre storiche aziende italiane. Non so se il titolo fosse un’autobiografia, ma le lezioni di tutela dell'italianità da questi pulpiti anche no". Gli stessi concetti che la premier ha ribadito oggi in aula alla Camera e non in una rete amica.
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Ma Giannini, ex direttore de La Stampa, ha insistito: "Cosa c'è che non va? Io non devo difendere John Elkann, non è il mio mestiere. Quello che è inaccettabile è questo legame che Meloni fa tra l'editore che possiede anche partecipazioni editoriali e le sue attività di industriale privato, come se l'una cosa dovesse essere necessariamente legata all'altra. Questo aspetto è inaccettabile". Di diverso parere Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia, pure lui ospite del talk: "Repubblica, utilizzando il meccanismo dei retroscena o la forzatura dei titoli, rappresenta una realtà che non è quella che risulta dai dati statistici di questo Paese e racconta Meloni in modo diverso dalla realtà. Quella di Meloni è democrazia perché finalmente dopo tanti anni abbiamo un presidente del Consiglio che si è presentato agli elettori che poi l'hanno votato. E gli indici di fiducia sono in salita, questa è la democrazia bellezza".
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