Chiara Ferragni, "disegno criminoso": indiscrezioni dalla Procura, un vero "sistema"?
Quella che Chiara Ferragni si sta trovando ad affrontare in questi giorni è una situazione piuttosto delicata. Dopo essere stata indagata per truffa per l'operazione commerciale con i pandori Balocco, ieri l'influencer sarebbe risultata iscritta nel registro degli indagati dalla procura di Milano, sempre con l'accusa di truffa, anche per le uova di Pasqua della Dolci Preziosi e per la bambola in collaborazione con Trudi, lanciata sul mercato nel 2019. L'ipotesi dei pm, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, è che le tre operazioni siano state collegate dal "medesimo disegno criminoso". Insomma, in magistratura monta l'ipotesi che esista un vero e proprio "sistema-Ferragni", così come si sussurra tra le stanze della Procura.
Secondo il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, titolare dell’inchiesta, non sarebbe da escludere l'ipotesi della "continuazione" sulle attività svolte dalla Ferragni nel settore della beneficenza. Nel frattempo è nato un conflitto di competenza tra la Procura di Milano e quella di Cuneo, che la settimana scorsa ha chiesto ai pm meneghini la trasmissione del fascicolo sul pandoro "Pink Christmas". Ma da Milano è arrivato un rifiuto: per questo è stato chiesto al procuratore generale della Cassazione di stabilire di quale procura sia la competenza territoriale.
Proprio dall'atto con cui la Procura di Milano si è rivolta al pg della Cassazione è emerso che la Ferragni sarebbe stata indagata per truffa anche per le uova di Pasqua e per la vendita della bambola Trudi. Intanto il Codacons ha messo l'imprenditrice digitale nel mirino anche per la raccolta 2020 di fondi anti Covid attraverso un’edizione limitata di biscotti Oreo. Nel frattempo i legali dell’influencer in una nota si dicono "totalmente certi" di chiarire "ogni aspetto delle tre vicende" e che la "assoluta innocenza di Chiara emergerà dalle indagini".