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Cruciani: "Roma città da terzo mondo". Si scatena la rissa

Giuseppe Cruciani

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Scontro a distanza tra Giuseppe Cruciani e Maurizio Battista. Il giornalista e conduttore de La Zanzara su Radio 24, in una intervista al podcast "De Core", aveva aspramente criticato Roma sottolineando il degrado e le criticità della Capitale. Parole che non sono piaciute al comico che gli ha risposto sui social.

"È una città che non sopporto. La paragono a Nuova Delhi, a Bombey, Calcutta, queste città caotiche dove ogni volta che vado voglio scappare a gambe levate", ha detto Cruciani che da 25 anni ormai vive a Milano. "Vedo smart in seconda, terza, quarta fila. Cose allucinanti. Io sono per le cose drastiche, proprio l'abbattimento di queste macchine".

 

 

E ancora: "25 anni di Milano mi hanno abituato all'ordine più assoluto. Milano non è 'de core', è niente, ma l'anonimato mi piace più del 'core'. Il fatto di essere in un posto che non ha un timbro, il dialetto, la romanità. Il concentrato di romanità l'ho sempre trovato insopportabile, è una cosa terribile", ha detto Cruciani. "Il romano preso da solo è un romano, due o tre romani insieme ti danno l'idea di terzo mondo".

Quindi Battista ha ribattuto: "Dice delle cose terribili, perché dovremmo accettarle. Una città ti può piacere o non piacere, ci puoi stare o non ci puoi stare. Ma non mi sembra giusto dire quel tipo di cose ad una città che, comunque, è la terza città d'Europa, è una Capitale".

 

 

E "sentire quelle offese da Cruciani non mi è piaciuto. Non l'ho trovato carino. Caro Cruciani noi ci viviamo a Roma, io ci vivo da più anni di te, so pregi e difetti di questa città, ma i difetti non me li voglio far sentire dire da te che da 25 anni stai nella civilissima Milano". E ha aggiunto il comico: "Cruciani quando offendi Bombay, Nuova Delhi, stai offendendo anche loro. Io, da romano, non so scappato come hai fatto tu, ci sono rimasto, la vivo e la difendo la mia città, da chi come te fa queste affermazioni". Poi ha concluso: "Ci ha definito terzo mondo e ha offeso anche il terzo mondo. A Crucià e si bono forse te sei scordato come siamo noi romani, aperti, gentili e pure permalosi".
 

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