Chiara Ferragni, esplode il caso a Citylife: "Chi sa non parla"
Chiara Ferragni è stata travolta dallo scandalo beneficenza e a Citylife, il quartiere nuovo di Milano dove vivono le celebrità, è esploso il caso. Come riporta il Foglio in un articolo titolato "Grosso guaio a Citylife", "proprio sulla beneficenza" trent'anni fa "Tangentopoli esplose per la questione del Pio Albergo Trivulzio" e "da lì venne giù tutto". "Questa volta nel caso Ferragnez sono tutti giovani, anche bambini, e certo è un’altra cosa, ma la Milano col cuore in mano sembra sempre confliggere con quella arrembante con in mano il calicino".
Allora c'erano i giornalisti sotto palazzo di Giustizia e Antonio Di Pietro, ora ci sono i giornalisti sotto i casermoni firmati da Zaha Hadid e Selvaggia Lucarelli "del pool di Civitavecchia". "Sarà un altro ciclo che si chiude per la città delle aspirazioni d’Italia?", si chiede il Foglio.
"I suoi 11 milioni". Chiara Ferragni, un'altra pesantissima accusa: crolla il suo impero?
In questi giorni di dicembre nel quartiere dove ci sono le case di influencer e calciatori "troupe sotto non ce ne sono in realtà, le troupe imbruttite da Fedez, quelle delle trasmissioni televisive, cattive, che indagherebbero, e sarebbero qui a vedere se il cane di casa fa la cacca o no".
E "in questa mini tangentopoli instagrammatica, nessuno ha voglia di parlare, e nessuno si è messo nemmeno a difendere 'Chiara'". "Tutti si fingono morti e anche al telefono è impossibile trovare qualcuno che commenti ciò che sta accadendo. Con una rapidità che colpisce, le istituzioni pubbliche, la cosa più lontana che si possa immaginare qui, sono invece subito intervenute con una serie di regole perché il pandoro-gate, cioè mischiare beneficenza e business, non accada mai più".
E ancora, "si spera per loro che Ferragnez e soci abbiano comunque messo da parte abbastanza anche per superare eventuali stravolgimenti del destino. Ma forse dovrebbe essere lo Stato a intervenire come con le banche: cos’hanno meno del Monte dei Paschi? Ed esiste uno studio su cosa succederebbe in caso di fine dei Ferragnez, tra l’altro eccellenza del made in Italy (con tutto l’indotto, poi: arredatori e personal trainer e muratori e dietologi e psicologi – famoso quello poi finito nella serie tv – e autori, e sciampisti e coloristi e autisti e fioristi, non solo per loro ma per tutta la variegata compagine familiare. I Ferragnez sono too big to fail?".